Liabel trasloca e apre in centro

Uffici e vetrine in via Bertodano. Revisionato lo storico logo rosso. La scorsa primavera la vertenza per ridurre gli organici e chiudere il reparto di taglio. Ma le radici restano nel Biellese

Il primo step del processo di riposizionamento intrapreso negli ultimi 6 mesi dal nuovo team, è stato quello della revisione degli spazi e del brand. Sotto la guida di Claudia Matteini, la General Manager in forza da luglio 2023, Liabel sta lavorando per ampliare la sua base di consumatori con l’intento di raggiungere un pubblico più giovane, oltre a esplorare nuovi mercati. «Semplicità, qualità, comfort e accessibilità rimangono i valori chiave che si esprimono attraverso lo sviluppo di nuove collezioni più contemporanee, sostenibili e diversificate» spiega l’azienda. Liabel accompagna i suoi 173 anni di storia, con il nuovo negozio aperto giovedì in centro città, nei locali che erano occupati da Banca Fideuram. In via Bertodano in questi giorni sono stati trasferiti gli uffici anche se lo spaccio di via Padre Greggio resterà attivo per servire la clientela storica abituata da decenni a rivolgersi nel punto vendita aziendale. Il percorso intrapreso da Matteini, prevede di posizionare il brand come riferimento per trovare biancheria intima, maglieria e abbigliamento da casa di base essenziale e adatto a tutte le età, occasioni e tipi di corporatura, senza cancellare la storia del marchio biellese che sarà valorizzato adattandolo al mercato contemporaneo.

Un logo rinnovato

Il logo, ispirato a quello originale del 1851 è stato infatti reso più leggero e semplice. L’iconico rosso è diventato più acceso e rimarrà il colore chiave. Seguiranno una nuova immagine, più fresca e inclusiva, un packaging più sostenibile e leggero e un nuovo concept di negozio. La prima collezione della nuova Liabel sarà disponibile per la vendita a partire dalla seconda metà del 2024 mentre in negozio si possono trovare le collezioni di Delta Galil Europe, gruppo di cui oltre a Liabel, fanno parte anche Adidas (in licenza), Elle e Athena. Oltre alle vetrine fisiche è stata inoltre aperta anche una vetrina virtuale dove acquistare on line.

La storia di Liabel

La storia di Liabel muove i primi passi nel 1851 a Pettinengo dove operava il Maglificio Bernardo Bellia e Figlio, fornitore di maglie di lana per il regio esercito dei Savoia. Il marchio fu inventato per promuovere la produzione allargata a consumatori di tutta Italia mentre nel dopo guerra la società veniva acquisita dalla famiglia Pavia. Con la linea lana-cotone, rivoluzionaria per l’epoca (che accoppiava l’interno della maglieria di cotone all’esterno in lana) fu dato nuovo impulso all’azienda, trasformata in società per azioni.

Nel 1993 lo stabilimento venne poi ceduto all’americana Sara Lee e fu in quel momento che si aprì una dolorosa parentesi: nel 1998 la fabbrica chiuse.

Nel 2001, l’azienda passa a Eminence Homme (capofila nel mercato francese dell’intimo prevalentemente maschile). Vengono lanciate sul mercato altre linee, come Athena by Liabel, l’offerta merceologica si amplia con marchi in licenza quali Cacharel bimbo e Fiorucci.

E’ nel 2019 che subentra il colosso israeliano Delta Galil, (27mila dipendenti in tutto il mondo) multinazionale che vanta una lunga serie di accordi di private label e clienti B2B del mondo della grande distribuzione.

La ristrutturazione che in aprile aveva messo a rischio 19 esuberi (ridotti poi a 11) su una trentina di dipendenti nel frattempo in buona parte ricollocati, ha portato oggi a un organico più dinamico e alla delocalizzazione delle attività produttive in Francia. La riduzione riguardava il reparto di taglio, completamente cancellato nello stabilimento di via Salvo D’Aquisto, e di conseguenza di alcuni addetti di uffici e logistica.

Oggi il trasloco conferma la volontà di razionalizzare le attività ma, al contempo, di mantenere salde le radici nel Biellese, strategia già esposta ai sindacati dai precedenti vertici, durante la vertenza della scorsa primavera.

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