Previsioni occupazionali: a dicembre 800 entrate nelle imprese biellesi

Sono 4.430 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di dicembre

Sono 4.430 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di dicembre , 310 unità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: sono alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Nel Biellese le entrate programmate sono 800; nel 33 per cento saranno posti di lavoro stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, gli altri a termine.

Tratti comuni alle quattro province del quadrante sono una quota relativamente limitata di imprese che esprimono un fabbisogno occupazionale (che oscilla dal 13 per cento di Novara e VCO, al 14 per cento di Biella, al 15 per cento di Vercelli): Ovunque è rilevata un’alta percentuale, maggiore del 65 per cento, di contratti a termine. A preoccupare è ancora la difficoltà di reperimento che supera il 50 per cento delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro. Nel Biellese questo problema riguarda il 57 per cento dei casi.

Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale sono i settori del commercio, dei servizi di alloggio e ristorazione e dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio a esprimere una consistente parte della domanda di lavoro.

Nel biellese i nuovi contratti si concentreranno per il 58 per cento nel settore dei servizi e per il 56 per cento nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 18 per cento sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici; l’11 per cento delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 31 per cento del totale riguarderà giovani con meno di 30 anni.

Il settore ad esprimere il più alto fabbisogno nella nostra provincia è quello delle industrie tessili (170 entrate previste), seguito dal commercio (130), dai servizi di alloggio e ristorazione (90), dai servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone e dai servizi alle persone (80 in entrambi i settori).

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