Sellalab, dieci anni di innovazione

Da lanificio dismesso a piattaforma all’avanguardia. Oggi conta cinque sedi territoriali, 20 università e 18 innovation hub partner. Dalla sua nascita ha supportato più di 450 startup

«E’ più facile far comprendere le novità facendo riferimento al passato che cercare di spiegare il futuro. Un immobile, simbolo dell’antico, si è trasformato in un’icona della fintech. Questi sono elementi di una storia che ruota intorno all’innovazione». Lo sostiene Pietro Sella, ceo del gruppo bancario descrivendo Sellalab, progetto che dieci anni fa, gettava le sue basi nella sede in un’antica struttura, il Lanificio Maurizio Sella, trasformandola in un ponte verso il futuro. Attraverso un restauro conservativo e una visione audace, la fabbrica lungo il Cervo è diventata un polo multifunzionale che ospita anche gli archivi della Fondazione Sella, le sezioni operative del gruppo Banca Sella, un Fab Lab all’avanguardia e una Corporate University.

Il viaggio verso l’innovazione tecnologica e la condivisione di conoscenze compiuto da Sellalab conta oggi cinque sedi territoriali e, fra i partner, 20 università e centri di ricerca, 18 Innovation Hub e 12 istituzioni; mille ore di formazione gratuita per startup, imprenditori e manager, oltre 600 eventi con 15 mila partecipanti e più di 450 startup supportate.

«In occasione dei dieci anni di Sellalab abbiamo commissionato uno studio al Politecnico di Milano per avere anche la visione di un osservatore esterno. Un modo per valutarci e farci valutare da un interlocutore privilegiato» spiega Stefano Azzalin che con Simone Marino (entrambi operanti all’interno del pianeta Sella) hanno dato il via al polo. «Quando abbiamo iniziato a immaginare la piattaforma, circa 12 anni fa, attraversavamo un periodo storico particolare con l’avvento della digitalizzazione, fatto che sarebbe andato a impattare sulla banca come sul territorio. Ci siamo fatti delle domande, gli spazi c’erano ma occorreva riqualificarli e così con Sellalab è iniziato anche il restauro del lanificio. L’investimento non è stato solo mirato agli interessi del Gruppo ma anche alle aziende. Esplorare, collaborare e progettare in modo aperto poteva portare benefici alla banca come al distretto facendoci crescere insieme».

La piattaforma d’innovazione sin dal suo avvio ha trasformato un’istituzione bancaria tradizionale in un vero e proprio motore dell’innovazione. In un’epoca in cui il coworking e lo smartworking erano ancora agli inizi, Sellalab ebbe una visione nuova e sostenibile, anticipando i trend futuri e adattandoli alle esigenze delle Pmi. Partiti da un piccolo ufficio in pochi anni il progetto si è stabilizzato. «Oggi siamo ben strutturati e Sella Lab è diventato un caso di studio. Lo staff è composto da 6 persone, un referente per ogni sede territoriale, una macchina organizzativa molto snella che collabora con risorse esterne scelte a seconda dei diversi ambiti. Il modello è collaborativo, a chi si rivolge a noi offriamo il supporto pratico su temi che conosciamo. Su temi differenti dall’agricoltura al medicale ci rivolgiamo a specialisti e tecnici esterni con competenze specifiche per progetti tesi al cambiamento, mentre gli spazi di coworking stimolano la contaminazione. L’obiettivo è la crescita del territorio e di conseguenza anche un riflesso positivo sull’attività del gruppo».

E Open Innovation è stato il mantra: una collaborazione attiva e sinergica tra aziende, istituzioni accademiche, enti governativi, organizzazioni non profit e persino singoli cittadini. Prospettive e competenze che generano soluzioni più creative, efficaci e sostenibili su problemi complessi che le società moderne affrontano grazie al coinvolgimento di una molteplicità di stakeholders (oltre 10 mila).

L’espansione ha portato Sellalab da Biella a Lecce, a Salerno e Padova (e presto anche a Torino), alla creazione del Fintech District a Milano nel 2017, dimostrando l’ambizione di generare un impatto nuovo su scala nazionale. È stata lanciata l’iniziativa OpenPMI, coinvolgendo giovani talenti in progetti volti a risolvere le sfide aziendali e poi BiDigital, che ha coinvolto il territorio con eventi dedicati alla discussione dei trend tecnologici, fornendo un prezioso spazio di confronto e crescita.

Sellalab ha assunto con determinazione il ruolo di pioniere, ponendo le fondamenta per un futuro di crescita sostenibile, di inclusione sociale e di eccellenza nell’innovazione. Guardando al domani, si è focalizzata su soluzioni orientate alla diversificazione delle attività e alla ricerca di una connettività globale, promuovendo una sinergia tra il sistema produttivo locale e il comparto educativo attraverso la collaborazione attiva con le università e gli attori del territorio per favorire lo spirito imprenditoriale e agevolare l’accesso alle risorse finanziarie. Così si legge nel rapporto del Politecnico di Milano.

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