Un’azienda giovane, fatta di giovani e impegnata a promuovere l’eccellenza del prodotto italiano con la comunicazione social così come attraverso la creazione di eventi dedicati. È questa, in sintesi, “Eccellenza Italiana”, la start-up milanese fondata da Giovanni Brocca e Lorenzo D’Onofrio. L’Ufficio Comunicazione e Relazioni esterne Itis “Q. Sella” spiega che i due imprenditori si erano conosciuti da ragazzi sui banchi di scuola. E proprio loro, nel pomeriggio di venerdì, sono stati i protagonisti de “Lo sviluppo del talento. Dall’eccellenza personale a quella italiana”, conferenza organizzata da Vitale Barberis Canonico S.p.A (con il patrocinio dell’Itis) nella sede dell’Istituto a Città Studi.
Durante l’incontro i due imprenditori hanno illustrato le strategie comunicative che mettono in campo per promuovere nel mondo il made in Italy; «un prodotto straordinario» afferma Brocca «che però non sempre noi italiani pubblicizziamo adeguatamente. L’esatto contrario di quanto avviene all’estero, dove le merci sono di qualità inferiore, ma vengono fatte conoscere con strategie di marketing molto efficaci. Con la nostra azienda cerchiamo pertanto di colmare questo gap, raccontando il prodotto e il marchio a 360 gradi».
Tantissimi gli ambiti in cui i due imprenditori hanno prestato la propria consulenza, da quelli istituzionali (come Regione Lombardia) a quelli industriali (ad esempio Parmigiano Reggiano e Giovanni Rana). E, nel settore tessile, Vitale Barberis Canonico «un’azienda innovativa» spiega D’Onofrio «con la quale è un piacere collaborare; insieme a loro abbiamo raccontato alla gente la storia del marchio, così come la filiera produttiva. Perché queste informazioni sono assai apprezzate dal consumatore, che in tal modo può comprendere ancor più a fondo il valore del capo che indossa».
Ma non è questo il solo ambito di
azione della start-up milanese: uno dei tanti obiettivi è quello di recarsi nelle scuole per esporre ai giovani le proprie attività e spiegare loro cosa significhi operare in aziende d’eccellenza, ma anche parlare di lavoro, di innovazione e di intelligenza artificiale. Perché, se da una parte la tradizione è un fattore importante della produzione industriale, dall’altro non deve diventare una trappola.
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