
Sono stati celebrati ieri mattina, venerdì 4 luglio, a Cossila San Giovanni i funerali di Giancarlo Ferrari. L’ex segretario provinciale della Lega era ricoverato dalla metà di maggio in gravi condizioni per le conseguenze di un incidente stradale avvenuto poco lontano da casa. La sua auto si era ribaltata più volte e i soccorritori lo avevano portato in ospedale con ferite serie che, dopo più di un mese e mezzo di terapie, non gli hanno lasciato scampo.
Giancarlo Ferrari aveva 71 anni. Titolare di un’azienda di costruzioni edili nella “sua” Cossila San Giovanni, si era affacciato alla vita amministrativa della città come presidente del quartiere. Fu prima un militante del Partito Comunista. Poi, negli anni Novanta, cambiò fronte e diventò uno dei più fedeli militanti della Lega, all’epoca ancora saldamente nelle mani di Umberto Bossi e votata all’autonomia. Fu eletto consigliere comunale, in tandem con Paolo Tarello che condivise con lui quegli anni di militanza. Anche Tarello è scomparso da pochi mesi per una malattia. Nel 1995 si candidarono entrambi, uno a palazzo Oropa e l’altro alla presidenza della Provincia, quando la Lega correva da sola e non nello schieramento di centrodestra con cui rifiutò l’apparentamento al secondo turno. E dai ballottaggi uscirono Gianluca Susta sindaco e Silvia Marsoni presidente, entrambi per il centrosinistra.
Solo tre anni dopo lasciò il partito, in polemica con la linea nazionale e locale. Restò fedele alla sua idea strettamente federalista della Lega della prima ora e creò il movimento Mib Autonomia Biellese con cui riprovò la corsa alle urne. Poi, pian piano, la politica diventò una passione da vivere un passo indietro. Ferrari lascia la moglie Teresita e le figlie Alice e Stefania. Il fratello era morto qualche anno fa, anche lui per un incidente stradale.
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