Politiche industriali: servono prospettive
sui 10-15 anni
Tavolo della Moda . Richieste urgenti e provvedimenti in arrivo per la filiera. Il focus di Smi su Cig, Ecodesign e credito d’imposta. L’incontro al Mimit con Urso
«Abbiamo riunito tutta la filiera della moda per fornire soluzioni alle principali richieste delle imprese del settore». Così il ministro Urso ha commentato l’incontro pre ferie al Tavolo della Moda, quinta riunione da inizio legislatura convocata dal Ministero delle imprese e del Made in Italy, che aveva l’obiettivo di accogliere le istanze del settore attraverso un confronto su una politica industriale tesa a valorizzare le filiere nazionali. «Ci siamo impegnati ad assicurare insieme all’Abi la rimodulazione dei prestiti bancari, a garantire alle imprese del settore l’utilizzo a pieno delle risorse per gli ammortizzatori sociali e a introdurre una misura “saldo e stralcio” in merito all’annosa questione dei crediti di imposta. Inoltre, siamo al lavoro, insieme al ministero degli Esteri e all’Istituto del Commercio Estero, per promuovere sui mercati internazionali il settore della Moda. Inoltre, con i decreti attuativi al ddl Made in Italy, sosterremo l’economia circolare».
Al centro del tavolo, c’erano infatti le principali sfide di settore: dai fattori congiunturali - come il calo dei volumi produttivi, la contrazione dei consumi e le incognite geopolitiche - fino alle misure di sostegno e tutela per il settore.
Il dicastero ha ribadito che l’impegno, già in fase di concertazione, è quello di dare attuazione alla legge sul Made in Italy che, all’articolo 10, punta a valorizzazione la filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi da riciclo.
Sono previste infatti misure incentivanti a favore del comparto (e per il settore conciario). Urso, in materia di transizione green, sta inoltre monitorando il Regolamento Ecodesign, entrato in vigore da poche settimane, che introduce requisiti minimi di ecoprogettazione per ogni tipologia di prodotto. E’ stato avviato un dialogo con il Mef per inserire già nella prossima Legge di Bilancio, uno strumento che agevoli il percorso tramite voucher e nelle prossime settimane il ministero invierà a riguardo un questionato alle imprese per capire il quadro dei fabbisogni e delle necessità produttive derivanti dall’applicazione del regolamento stesso al fine di sviluppare misure attuative.
Sergio Tamborini, presidente di Sistema moda Italia, l’associazione confindustriale del settore, ha esposto i problemi che devono affrontare le imprese del Made in Italy. Smi ritiene infatti necessaria «una flessibilità della Cassa integrazione che ampli il raggio di azione e di respiro delle aziende». E sugli ammortizzatori sociali, Urso ha precisato che sono state avviate interlocuzioni con il Ministero del Lavoro per venire incontro alle realtà in difficoltà. Alle imprese manifatturiere con più di 15 dipendenti verrà data la possibilità di utilizzare a pieno le risorse per la cassa integrazione ordinaria (con poi possibile estensione a regime straordinario). Mentre per quelle con meno di 15 dipendenti, lo strumento utilizzato sarà erogato da un fondo gestito dalle associazioni artigiane che assicura una copertura di sei mesi.
Sergio Tamborini ha messo poi in evidenza anche il capitolo «credito di imposta», per il quale gli imprenditori attendono il decreto sui campionari quanto prima, considerando come indispensabile l’interpretazione autentica per l’ideazione estetica che risolverebbe alla radice il problema.
A riguardo, Urso ha sottolineato la volontà del Governo, di individuare una soluzione attraverso un apposito strumento normativo che potrebbe prevedere un «saldo e stralcio», formula che consentirebbe a chi ha utilizzato questa misura di poter evitare ricorsi di natura legale.
«Le aziende che hanno resistito al periodo Covid grazie a concessioni particolari affrontano ora una fase di “give back”che difficilmente riescono a sostenere» ha evidenziato Smi. «Vanno ragionati nuovi strumenti nelle politiche del credito, questo a beneficio soprattutto dei marchi medi in difficoltà, senza creare distonie nel mercato» e nello specifico, in tema di accesso al credito, il ministro ha ricordato che su richiesta del Mimit è stata emessa una circolare esplicativa da parte dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) agli istituti bancari con disposizioni per la ricalendarizzazione dei finanziamenti garantiti da Sace, Simest e Medicredito ottenuti dalle imprese durante la fase covid e a seguito della crisi per il conflitto ucraino.
Ma «al di là delle misure di emergenza, la necessità per il settore resta quella di una politica industriale che lavori su una prospettiva dei prossimi 10-15 anni e tuteli i fondamenti centrali dell’industria: il capitale creativo, il capitale umano, con particolare attenzione sulla trasparenza dei contratti, le capacità tecnologiche industriali e una politica energetica» sostiene il presidente di Smi. «Tutto ciò dovrà avvenire anche attraverso l’accelerazione di normative fondamentali del settore che promuovano la creazione di un nuovo modello produttivo e sostenibile per l’industria sulle orme di quanto già promosso e attuato da primari partner europei della nostra industria».
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