Atmosfere di Natale in Piemonte. Gelindo ritorna, come ogni anno

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Tra le varie espressioni della parlata piemontese, se ne trova una che ha un preciso riferimento al periodo natalizio. “Al Gelindo al turna…” si dice di quella persona che ritorna più volte sui suoi passi, magari per prendere qualcosa di dimenticato o per dare le ultime indicazioni a chi rimane in casa. E “Gelindo ritorna” è scritto chiaramente più volte nel copione della più famosa rappresentazione natalizia piemontese, scritta nel Settecento da un parroco alessandrino e ancora messa in scena in varie località, come a Mosso fino al 1946 e ancora oggi a Borriana.
Il testo racconta di un pastore piemontese che trovandosi - non si sa come – in Palestina a quel tempo, deve raggiungere il luogo indicato dall’imperatore per il censimento e alla partenza è prodigo, tornando più volte, di raccomandazioni. Per strada incontra una coppia in difficoltà e li aiuta a trovare una stalla per alloggiare. E poi, saputo del lieto evento, sarà il primo a visitare il Bambino Gesù. 

Oro, Incenso, Mirra
Nel Presepe Gigante di Marchetto è proprio la figura del Gelindo che indica la strada per arrivare alla Capanna, situata nel giardinetto del Centro Anziani di Mosso. Fatto il suo compito, si riposa tranquillo, steso a terra, al riparo di un ombrello, noncurante della nevicata.
In tutto il Piemonte i vari Gelindo si rincorrono nei presepi tradizionali e in quelli viventi, arrivando a diventare anche un’opera lirica dal titolo “Jelin”, rappresentata sabato scorso al Teatro Municipale di Casale Monferrato.
Molto interessante è l’iniziativa intitolata “Oro, Incenso, Mirra” che dieci comuni del Monferrato astigiano hanno creato a partire dal 2015 per far conoscere le loro rappresentazioni della Natività. Sono i Comuni di Aramengo, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Frinco, Grana, Monale, Montegrosso d’Asti, Passerano Marmorito e San Damiano. Oltre ai presepi, in questo percorso ricco di curiosità e di bellezze paesaggistiche, ora evidenziate dalla prima neve, si incontrano momenti di folklore e degustazioni enogastronomiche condite da una squisita accoglienza.

Un po’ di Biella nel Monferrato
Nei giorni scorsi ho potuto raggiungere alcuni di questi comuni, scoprendo a Cocconato un altro presepe con figure a grandezza naturale fatto di “babacci” simpatici e un delizioso presepe all’uncinetto realizzato da Adriana Gandini.
Particolarmente calorosa è stata l’accoglienza a Castagnole Monferrato dove abbiamo visitato i “Presepi in Cantina” esposti nella Tenuta La Mercantile, prestigioso complesso rurale settecentesco ora di proprietà della Provincia di Asti, ma a fine secolo scorso appartenuto alla famiglia biellese di Mariarosa Gremmo, ancora oggi proprietaria di una cantina a Grazzano Badoglio, sempre nel Monferrato. Guarda caso, è la stessa cantina che per anni ha fornito il vino barbera alle famiglie di Marchetto e al gruppo famigliare di Botto, frazione di Veglio.
Francesco Marengo, sindaco di Castagnole Monferrato e presidente dell’associazione Oro, Incenso, Mirra, ha visitato sabato scorso il Presepe Gigante di Marchetto ed è stato ospite della Cena di Gala all’Istituto Alberghiero “Gae Aulenti” di Mosso, in una serata di grande successo e partecipazione. 

Il presepe di Anna Rosa Nicola
È certamente il più bello che io conosca, e ne ho visti tanti in questi anni. Viene esposto ogni anno in un luogo altrettanto bello, l’abbazia di Vezzolano presso Albugnano, in provincia di Asti. La signora Anna Rosa è la discendente di una importante famiglia di restauratori, i Nicola di Aramengo, ed è uno dei massimi esperti mondiali del settore. Ma la sua passione maggiore è rivolta al grandioso presepe che fa crescere ogni anno, un allestimento senza epoca e senza stagioni precise, ispirato alla vita e al paesaggio piemontese. Per questo ha molte scene che ritroviamo nel Presepe Gigante di Marchetto, anche nelle espressioni dei personaggi, che qui – pensate - hanno la testa grande come una noce. Atmosfere ed emozioni che riconosciamo nell’andare alla fontana, nel teatrino delle marionette, nel mercato riprodotto con incredibile dovizia di particolari, con figure tutte diverse realizzate con pasta da modellare o cera, legno, filo di ferro, ritagli di stoffa e altri materiali poveri. Il presepe di Anna Rosa Nicola è visitato da migliaia di persone e le offerte vengono utilizzate per salvare alcune opere d’arte in gravi condizioni danneggiate dal sisma in centro Italia.

Tutto il mondo a Oropa
Sono anni che a Natale giro l’Italia dei presepi e devo chiedere scusa ai miei lettori se non ho mai citato la straordinaria collezione permanente che abbiamo alla Basilica Superiore del Santuario di Oropa. Ma la possibilità di vederla in ogni stagione, lontana dalle atmosfere natalizie, me la fa dimenticare. Sono circa cinquanta presepi provenienti da tutto il mondo, esposti grazie alle donazioni di due appassionati biellesi: Arnaldo Zona e Pier Giuseppe Alvigini. È davvero un bel viaggio intorno alla Terra: dalle raffinatissime figure di cristallo di Boemia ai personaggi realizzati con foglie di banano provenienti dall’Africa, dalle teutoniche composizioni in legno della Baviera alle coloratissime piramidi di vita dei presepi peruviani. La spiritualità del luogo dove sono esposti i presepi accresce la simbiosi tra arte e fede e aiuta a recuperare quel senso originario del Santo Natale che talvolta si smarrisce nelle tante e diverse espressioni che vediamo in giro.

I falò di Marchetto e di Rongio
Il viaggio nei presepi piemontesi non può che riportarmi nel Biellese per ricordare alcune novità, come la mostra “Alle radici del Presepe” presso Villa Santa Teresa a Bioglio, l’attesa apertura del Presepe Gigante di Morezzi a Masserano e di quello altrettanto monumentale allestito alla frazione Rivò di Coggiola. La neve ha reso particolarmente suggestivi i Presepi nel Bosco di Callabiana e non smette di emozionarmi l’operoso ticchettio dei cento mestieri nel Presepe Meccanico all’oratorio di San Carlo in frazione Nelva.
Ma non posso dimenticare che domani sera, vigilia di Natale, si accenderanno i tradizionali falò di Marchetto a Mosso, alle ore 21,30 e di Rongio di Masserano, alle 22,30. Per quello di Marchetto vi consiglio di raggiungere a piedi la frazione, meglio ancora partecipando alla fiaccolata che partirà un’ora prima dal Presepe Gigante.
Per l’occasione, a Marchetto sarà allestita una particolare esposizione presso Casa Regis, il Centro per la Cultura e l’Arte Contemporanea creato da Mikelle Standbridge. Il titolo in inglese è “Vernacular Neighborhood” che potremmo liberamente tradurre con “le voci della borgata”. Sarà il modo di conoscere gli abitanti di Marchetto attraverso i loro ricordi, i prodotti manuali della loro creatività, gli oggetti comuni di casa che raccontano la storia di una comunità.

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