Biellese occidentale. Emozione Pollone, un parco del pensiero e dell’arte

Nel cercare di ritrovare quel senso di serenità che tanto ci manca in questo tempo sospeso dall’emergenza che stiamo vivendo, ho ripreso un testo scritto oltre vent’anni fa con Vittorio Canepa e che era il commento di un audiovisivo presentato a Pollone nel luglio del 1998.
L’ho riletto e l’ho trovato di una straordinaria attualità. Si ha la sensazione che qui la qualità del vivere sia rimasta tale e forse è migliorata nel tempo. La dimostrazione la ritrovo anche nella foto in testa alla pagina, dove avevo cercato di evidenziare il nucleo abitato e di inserirlo nella conca di montagne che lo circonda. Il Mucrone a sinistra, i dolci pascoli della Muanda, al centro le altre vette della conca di Oropa, il colle della Burcina a destra. Alla fine l’immagine è un tripudio di verde, con le case che si nascondono tra alberi e giardini. E prevale un senso di bellezza e di benessere.

Salute in Cammino
Pensato per il benessere individuale e sociale è anche il percorso di Salute in Cammino che il Comune di Pollone ha attrezzato a partire dalla chiesa di san Barnaba, situata a ponente di Pollone, sul tratto del Cammino di San Carlo che va verso Verdobbio di Sordevolo.
Sono oltre 40 i percorsi già realizzati nei comuni biellesi che fanno riferimento al programma di salute del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Biella, a conferma della validità del progetto studiato per contrastare la sedentarietà e l’inattività fisica, andando a piedi in modo svelto per “guadagnare salute”.
Qui si cammina nel paesaggio più volte dipinto da Delleani e da Bozzalla, tra le cascine delle Piane, la silenziosa valletta del rio Romioglio, fino ad arrivare alle case e alla chiesa di Verdobbio.
Il percorso è stato pensato in collaborazione con il Comune di Sordevolo, che lo sta attrezzando in senso opposto.

Un parco per il pensiero
L’altro valore di questo itinerario è quello di offrire una bellissima alternativa ai tantissimi che in ogni stagione affollano i percorsi del parco della Burcina. In questo modo a trarne vantaggio sarà il paese di Pollone, che può offrire moltissimi spunti al visitatore attento alle suggestioni e alle emozioni di carattere non solo ambientale, ma anche storico e culturale.
Non stupisce quindi che questo tranquillo angolo del Biellese sia stato casa e rifugio di letterati, filosofi, artisti. Ma anche spazio fecondo per vocazioni spirituali, diventando nel tempo e per molte persone un luogo privilegiato dove ritemprare lo spirito, ritrovare se stessi, cogliere dall’intorno quel senso di serenità che sempre più si sta perdendo. Una terra fertile, quindi, una sorta di parco per il pensiero, per l’arte e per la cultura.
E qui mi vengono nuovamente in aiuto le parole dell’audiovisivo citato all’inizio, che aveva a supporto le immagini di Vittorio Canepa e le foto d’archivio poi pubblicate nei due volumi “Pollone ricorda” e “Valle Elvo, alpeggi, borghi, gente e caratteristiche”.

Paesaggio e arte
Parlando dei grandi personaggi di questa terra, è d’obbligo iniziare dagli artisti. Lorenzo Delleani, nato a Pollone nel 1840, è tra i massimi esponenti della pittura classica di fine Ottocento e i suoi quadri si ammirano nei più prestigiosi musei non solo italiani. Le sue grandi tele inneggiano alla fede, al lavoro, ai colori della natura.
Giuseppe Bozzalla, a inizio Novecento, ne raccoglie l’eredità artistica e continua da par suo il filone ispirato al paesaggio, dove riconcilia l’uomo alla natura. Il suo segno è più incisivo e anche la tavolozza ha tonalità cromatiche più decise. La tradizione degli artisti “passati per Pollone” è poi continuata con Placido Castaldi, pittore e scultore di rara emotività artistica. Le sue nevi suggerite nei disegni a pastello nascono vive, fredde, direttamente dal bianco del foglio.

Esploratori ed alpinisti
La storia dei fratelli Piacenza, Guido e Mario, va raccontata in alto, sui monti e nel cielo. Guido Piacenza, nato nel 1881, esponente di una celebre famiglia laniera, trova appunto nell’aria il suo spazio di libertà e di avventura. E’ un pioniere della nascente aeronautica, è recordman di volo aerostatico, è esploratore in Africa.
La montagna e l’alpinismo sono invece gli ambiti preferiti da Mario Piacenza. La sua prima salita al Cervino per la cresta del Furggen è tra le pagine più belle della storia dell’alpinismo. Dal 1910 inizia l’attività extraeuropea, con spedizioni in Caucaso e nel Kashmir, anche al seguito del Duca degli Abruzzi.
Ci porta invece in un’altra parte del globo, verso l’America del Sud, la figura di padre Alberto De Agostini, geografo ed esploratore di fama mondiale. Nato a Pollone nel 1883, diventa sacerdote e parte missionario per la Terra del Fuoco, allora poco esplorata e per questo chiamata “la fin del mundo”.

Filosofi e intellettuali
Durante il periodo tra le due guerre mondiali, Pollone diventa il “buen retiro” di molte personalità, che qui trovano riservatezza ma anche un luogo ideale per ritemprare lo spirito senza dover rinunciare alle occasioni di incontro e di esercizio intellettuale.
E’ questo il caso di Benedetto Croce, filosofo napoletano, senatore e ministro del Regno d’Italia e oppositore al fascismo. La grande personalità gli preservò forse conseguenze gravi, ma la sua presenza a Pollone tra il 1931 e 1937 fu di fatto un esilio volontario. Qui incontra Gustavo Colonnetti, docente universitario, poi deputato all’Assemblea Costituente e presidente del CNR. A Colonnetti e alla moglie Laura Badini Confalonieri si deve la Fondazione Alberto Colonnetti, cha a Pollone ha dato vita alla biblioteca intitolata a Croce.

Santi e beati
Sono ancora molte le figure importanti che potrei citare ma certamente quella che più di altre ha lasciato il segno fa riferimento a Pier Giorgio Frassati. Della sua vita, tanto splendida quanto breve e intensa, si sono scritte e lette pagine in ogni parte del mondo. A me piace ricordarlo con le parole di un altro santo uomo, papa Giovanni Paolo II, pure lui passato per Pollone il 16 luglio 1989: “Sono stato poc’anzi presso la tomba di Pier Giorgio, illustre vostro concittadino. E’ anche per lui che sono venuto. Volevo rendere omaggio ad un giovane che ha saputo testimoniare Cristo con particolare efficacia nel nostro secolo… qui era solito trascorrere le sue vacanze; qui ha compiuto ha compiuto le tappe più significative del suo cammino di crescita umana e cristiana”.

Un percorso di emozioni
Il monumento di Placido Castaldi, all’entrata di Pollone, testimonia in modo emozionante le figure di Pier Giorgio e di papa Wojtyla. Altri luoghi, dai pascoli del Monte Mars, ai confini con Oropa e al colle della Burcina, ricordano in vario modo la presenza di tutti gli illustri personaggi pollonesi. Sarebbe davvero splendido collegarli in un itinerario di conoscenza, per tramandarne l’esempio alle prossime generazioni.

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