Il sistema solare a Valdilana. Se il sole è a Mosso, Nettuno è all’Artignaga

Ebbene si. In questo momento della nostra vita, stravolto dalle emergenze sanitarie mondiali può succedere anche questo: di poter scoprire il sistema solare senza uscire dal territorio del Comune di Valdilana. E’ questa una delle ultime geniali intuizioni del professor Giuseppe Paschetto e del collega Riccardo Ongaretto, insegnanti nella Scuola Media di Mosso-Valdilana, che nel passato anno scolastico hanno impegnato i loro studenti in una originale ricerca.
Lavorando in gruppo, gli allievi hanno studiato le caratteristiche dei pianeti e realizzato nove pannelli, uno per ogni corpo celeste, e poi li hanno fatti posizionare in altrettanti luoghi del nuovo Comune, rispettando in proporzione la distanza media che gli astri hanno nella realtà.

Questa domenica all’Artignaga
Così il pannello che rappresenta il sole si trova presso la loro scuola di Mosso, mentre Mercurio, che mediamente è a quasi 58 milioni di chilometri, lo potete vedere a un centinaio di metri di distanza, nella piazza principale dello stesso paese.
E così via: Venere, la Terra e Marte sono visibili ancora a Mosso, lungo la strada che scende verso frazione Ormezzano, mentre Giove si trova nei pressi della frazione Molina di Valle Mosso.
Uno dei pianeti più lontani, Saturno, ha trovato posto presso il Municipio di Trivero Ronco, mentre il pannello relativo ad Urano lo potete vedere al Rifugio la Sella di Soprana.
E per ammirare Nettuno, mediamente distante 4495 milioni di chilometri, dovete andare all’alpe Artignaga di Mosso, dove è stato posato l’ultimo dei pannelli e dove – proprio questa domenica 23 agosto - si svolge una delle manifestazioni più seguite della montagna biellese: la Festa d’Estate organizzata dalla Sezione di Mosso del Club Alpino Italiano.

Cooperative learning
Il progetto di ricerca è stato finanziato con fondi europei e realizzato dai ragazzi delle classi IIC, IIB, IB e IIIB della media di Mosso. Sono state fatte attività in classe, osservazioni astronomiche serali, escursioni e sopralluoghi sul territorio. «La metodologia adottata si è ispirata al cooperative learning, o apprendimento cooperativo - spiega il professor Paschetto - una modalità di studio basata sul lavoro di diversi gruppi di allievi che collaborano, allo scopo di raggiungere un obiettivo comune».
Approfondendo in questo modo le diverse caratteristiche dei pianeti, hanno predisposto schede con dati statistici e immagini per ognuno di essi. Sono stati presi contatti con alcuni soggetti esterni, a cominciare da Laura Zegna in Oasi Zegna e con l’astronomo Paolo Pellissier, già presidente della sezione di Mosso del Cai e ora in forza all’Osservatorio di Saint Barthelemy in Valle d’Aosta.

Osservazioni dirette
Gli alunni hanno poi lavorato sui concetti di riduzione in scala, elaborando le dimensioni delle immagini dei pianeti e utilizzando carte topografiche del territorio hanno proposto la localizzazione ideale dei pannelli.
Le immagini dei pianeti sono state reperite in gran parte nel sito internet della Nasa. Oltre a questo lavoro gli alunni hanno svolto in classe altre attività, come l’analisi delle costellazioni e dei pianeti visibili nel periodo in cui si è svolto il progetto. Inoltre si sono visti documentari su Venere e Giove e il film sulla vicenda dell’Apollo 13. Durante l’uscita serale sono state osservate le costellazioni primaverili, il pianeta Giove, ben visibile in cielo in quel periodo, e si è discusso del cielo notturno come elemento di orientamento e per capire lo scorrere del tempo.

Escursioni pratiche
Sono state svolte anche due uscite pratiche. Nella prima si sono diretti da Camandona al Bocchetto Sessera, seguendo il percorso della transumanza, analizzando sul campo le caratteristiche geologiche, geografiche, ecologiche, faunistiche ed antropiche dell’ambiente. Nella seconda escursione si è andati dal viadotto di Veglio al confine orientale del Comune di Valdilana, rappresentato dalla conca dei rododendri di Trivero. Gli alunni, divisi in due gruppi, Usa e Urss, hanno simulato la competizione per la conquista dello spazio negli anni Cinquanta e Sessanta affrontando varie prove e quesiti. Le dimensioni dei pianeti, nelle foto di ogni pannello, sono state ridotte in una scala pari a un centimetro ogni 5.000 km e usando la stessa scala sono state ridotte anche le distanze dal Sole. In questo caso, 100 metri di distanza tra i pannelli corrispondono a 50 milioni di chilometri.

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