Roppolo, Viverone, Salussola. Sulla Riviera del Biellese, a passo lento

Continuando nelle mie passeggiate d’inverno, oggi vi invito a camminare nella Riviera del Biellese, ovvero in quella bellissima area dove la Serra va a sfumare a mezzogiorno nel lago di Viverone e a levante verso la pianura. Qui organizza una passeggiata anche Slowland.

Picnic con fagiolata
Non sto qui a ripetervi il discorso sul clima che sta cambiando, ma sta di fatto che alle ore 10 del mattino la temperatura era di 10 gradi e alle 15 di 15 gradi. Meno male che il tramonto ha rimesso le cose a posto, ma intanto ci siamo concessi il primo gelato di stagione al Lido di Viverone, passeggiando sul lungolago affollato come non mai in questa stagione.
Prima del gelato, per il picnic non ci siamo davvero fatti mancare niente, con la fortuna di trovarci in una zona ricca di gustose delizie da bere e da mangiare. Dovete sapere che in questo periodo teniamo sempre in auto un contenitore per le fagiolate che troviamo in giro. Siamo passati da S. Secondo di Salussola nel momento della distribuzione, poi ci siamo fatti aprire una bottiglia di Rosso Canavese dall’amica Elisa Pozzo, chiedendo il permesso di poter assaggiare il tutto al sole del bellissimo belvedere/anfiteatro che la sua famiglia ha realizzato tra le vigne.
E’ un luogo di grande suggestione, privato ma aperto a tutti, che in cambio chiede rispetto da chi ci passa. Accontentatevi del panorama verso il lago e di osservare ai lati le due sentinelle turrite del castello di Roppolo e del ricetto di Viverone.

Intorno al lago
Slowland Piemonte è una associazione tra i Comuni intorno al lago di Viverone e si occupa di valorizzazione del territorio. E lo fa molto bene, facendo rete per utilizzare al meglio i moderni strumenti del marketing e della comunicazione. Da un concetto iniziale di turismo lento, è passata a occuparsi subito di sostenibilità ambientale, di promozione dei prodotti locali e anche della conservazione della particolare biodiversità di quest’area tra Biellese e Canavese.
L’associazione, nata nel 2017 sotto la presidenza di Luigi Zai, è ora guidata da Pancrazio Bertaccini e riunisce ben venti comuni tra le province di Biella, Torino e Vercelli: Albiano d’Ivrea, Alice Castello, Azeglio, Carisio, Cavaglià, Cerrione, Cossano Canavese, Dorzano, Magnano, Moncrivello, Palazzo Canavese, Piverone, Roppolo, Salussola, Santhià, Settimo Rottaro, Torrazzo, Viverone, Zubiena.

Spettacolo morenico
La passeggiata, che mette in scena anche Slowland Piemonte e che io faccio in anteprima, si intitola “Tra storia e natura: cammino tra Roppolo, Viverone e Salussola” e attraversa la parte meridionale della Serra d’Ivrea, in un paesaggio dolce e accogliente anche d’inverno. Partendo da Roppolo, si sale verso San Vitale, volgendo a ponente per passare sotto la Cascina Belvedere. Ed è subito spettacolo di vigneti, di panorami sul lago e sulle colline dell’Anfiteatro Morenico e - se il bel tempo ci aiuta - verso le più lontane Alpi.
Dopo l’Anfiteatro Pozzo e le case di Bertignano, si passa a monte del ricetto di Viverone che in questa stagione mostra bene la sua torre d’angolo e si prosegue sull’antica strada per Zimone. Raggiunto l’altopiano morenico, il percorso piega a destra e scende leggermente verso il lago di Bertignano, seguendone per un tratto le rive sul lato Nord. Non ci sfugge qui di osservare quel particolare “luna park” di Terna, fatto di tralicci e cavi elettrici che non portano nulla.
La salita nei boschi del Monte Orsetto precede l’arrivo ai ruderi di S. Elisabetta e l’attraversamento di un tratto aperto e coltivato.

Visitare Prelle
Si arriva così al Roc della Regina, un grande e famoso masso erratico nel quale è scavata una cavità che sembrerebbe fatta apposta per accogliere una sepoltura regale. Non è mai stata provata questa presenza, ma il luogo offre sempre antiche suggestioni e lasciamo volentieri alla fantasia la facoltà di credere alle antiche leggende del luogo.
Dopo mezz’ora in leggera e piacevole discesa si raggiunge la strada che da Zimone conduce a Salussola e si arriva alle case di Prelle, frazione di quest’ultimo Comune. Questo borgo rurale di antica origine è attraversato dalla strada campestre dei Mazzucchi, un percorso medievale con un fondo in ciottolato e due piccole rue che danno accesso ad altrettanti cortili. Ognuno di questi ha una fonte e una Vergine affrescata: la Madonna d'Oropa e la Madonna del Pilone, con una rosa rossa.
Qui ci sarà il tempo per un ristoro preparato dalla Pro Loco di Alice Castello e per assaggiare i vini della cantina Eusebio Vini che a Prelle ha la sua sede.

Podere Carengo
Dopo la sosta inizia il ritorno e si riprende a salire nel bosco che ogni tanto si apre verso Est, lasciandoci vedere a tratti il profilo del paese di Salussola, distante un paio di chilometri. L’aria del lago è lontana, il paesaggio diverso, ma non meno interessante.
Al podere Carengo s’incontrano un paio di cascine che al loro apparire non ci dicono molto. Ma l’amico Claudio Circolari, che ci accompagnerà in questo tratto, saprà raccontarci che il cascinale e l’edificio residenziale erano sede secondaria di convento e meta di processioni campestri. All’interno sorgeva un oratorio dedicato alla Madonna degli Angeli, costruito probabilmente dai frati e utilizzato per le funzioni religiose quando erano presenti, in particolare per i lavori agricoli di raccolta delle granaglie e dell’uva.

La torre di San Lorenzo
A questo punto ci tocca un tratto di poco più impegnativo per raggiungere la cima di una collinetta e la torre di San Lorenzo, rifacimento settecentesco di una torre medievale d’avvistamento, con origini più lontane riconducibili al tempo delle Chiuse Longobarde. Qui, al confine tra i territori di Salussola e di Roppolo, sorgeva un antico villaggio del quale non rimane nulla.
E’ una struttura potente e quadrata, priva di finestre, a parte le feritoie sopra l’architrave della porta d’ingresso che riporta scolpita la data 1776. La torre era parte integrante, con altre, del sistema di avvistamento e difesa del castello e del borgo fortificato di Salussola.
La discesa dalla torre ci riporta in pochi minuti sul piano e passando per il piccolo lago Bosi si arriva a Salomone, antico borgo rurale che merita più di uno sguardo, tra gli stretti cortili e le Madonne sui muri.

Buon Cammino
Il ritorno verso Roppolo è breve e l’arrivo a valle del Castello chiude un anello di circa 15 chilometri di buon cammino.

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