Spettacolo "Al di là delle Alpi". La guerra, la pace e i braccialetti della felicità

Questa storia – tanto vera quanto straordinaria - non è mai stata raccontata, rimasta com’era nell’intimo riserbo di un paio di famiglie. Poi un incontro casuale e fortunato nel 2018 tra una signora biellese e un cittadino francese, entrambi nati a Trivero nel 1944, l’ha fatta scoprire. Da qui è nata l’idea di uno spettacolo che narra le vicende gravi del secondo conflitto mondiale, tra la sorte degli ebrei e la guerra di liberazione, ma soprattutto racconta una storia di amore, di  accoglienza e di solidarietà. Lo spettacolo si intitola “Al di là delle Alpi”, è stato ideato da Flavia Grosso e prodotto da Atelier, laboratorio delle buone idee, una nuova associazione con sede in Valdilana. Verrà presentato al Teatro Giletti di Ponzone Biellese nella serata di venerdì 24 gennaio e a Borgosesia, al Teatro Lux, alle ore 21 di lunedì 27 gennaio.

Lo scenario e i protagonisti
La vicenda si svolge tra un paese del Sud della Francia a ridosso delle Alpi e la piccola borgata di San Bernardo ai Boschi di Pistolesa, ora nel comune di Valdilana. Un ufficiale biellese dell’Esercito Regio, all’indomani dell’armistizio Badoglio, con un’azione rischiosa e temeraria porta in salvo 400 ebrei attraversando le Alpi.
Fra di loro ci sono due sorelle ebree e un bambino che sta per nascere, figlio del militare. Dopo varie peripezie in Piemonte, le due profughe trovano un rifugio sicuro a Pistolesa, nascondendo a tutti la loro vera identità.
Il protagonista storico è Federico Strobino (1915-2000), nato e vissuto a Mosso e poi a Borgosesia, dove diventerà famoso come archeologo e paleontologo, scoprendo e valorizzando le grotte del Monte Fenera. Dal risultato dei suoi studi e degli scavi è poi nato il Museo Civico di Borgosesia.
Nella rappresentazione di “Al di là delle Alpi” gli attori in scena impersonano Federico Strobino, suo figlio Mario Levin, le due sorelle Rimma (la madre) e Vera Drisdo e gli abitanti di San Bernardo ai Boschi.
Il racconto teatrale utilizza la tecnica dei flashback, interrompendo l’ordine cronologico per inserire nell’incontro del 2018, tra la signora Maddalena e Mario Levin, gli avvenimenti della guerra e del primo dopoguerra.

Il gruppo teatrale
Questa produzione nasce dalla fortunata esperienza di “Am Ricord, dieci anni della nostra storia 1958-1968” spettacolo-evento realizzato nel novembre 2018 dallo stesso gruppo per la ricorrenza del cinquantenario della disastrosa alluvione nella valle di Mosso.
Buona parte delle oltre trenta persone impegnate sono le stesse, sia nei ruoli attoriali che in quelli di partecipazione corale alle scene, e i loro nomi li potete leggere nella locandina. La “compagnia” non ha un nome suo, ma raccoglie persone che hanno esperienze in diversi gruppi filodrammatici locali, più alcuni professionisti motivati che hanno aderito al progetto con entusiasmo.
Tra questi “professionisti” merita subito una citazione un amico che non si è mai sentito tale - Omar Gioia – il quale non manca mai di portare il suo sorriso e la sua fisarmonica in queste occasioni, accompagnando le canzoni inserite nello spettacolo. Da segnalare che le basi musicali dello spettacolo sono opere originali di Max Bove, mentre la voce fuori campo è quella di Paolo Pettinaroli.
A guidare l’eterogeneo gruppo è Flavia Grosso, insegnante in pensione ma appassionata ricercatrice di storie che poi ama trasformare in spettacoli a tutto campo, scrivendo le sceneggiature, inserendo audiovisivi che riprende, cattura e rimonta lei stessa con ottimo risultato e - non contenta – coinvolgendo tutti i partecipanti anche in impegnative performance corali.

L’Atelier, uno spazio creativo
Il risultato che si ottiene con il lungo e non facile lavoro di preparazione non ha pretese artistiche particolari nella recitazione e nel canto, ma è la piena consapevolezza di fare insieme qualcosa di bello. E questo si nota bene nella piacevole atmosfera che si viene a creare durante le prove, in svolgimento in questi giorni nella sede dell’associazione Atelier, a Ponzone Biellese.
L’Atelier, che produce e organizza lo spettacolo, nasce qui nel 2019 con l’intenzione di rivolgersi a tutto il nuovo Comune di Valdilana, per offrire uno “spazio creativo per l’anima e il corpo, per fare, conoscere, imparare e riflettere”, come è scritto nel manifesto fondativo. Lo spazio in questione è all’interno di un antico edificio industriale, costruito nel 1882 e ben visibile sulla strada da Ponzone Biellese a Crocemosso.
Nella ex fabbrica, ora perfettamente ristrutturata, ha sede la falegnameria di Silvio Lora Aprile - presidente dell’associazione – più alcuni studi professionali e le sale di rappresentanza dove si tengono laboratori d’arte e di artigianato, presentazioni e iniziative culturali e musicali.
In particolare, Atelier si dedica al benessere attraverso corsi e momenti dedicati alla meditazione, yoga, medicina olistica, musicoterapia e corretta alimentazione. Gli spazi sono anche disponibili per eventi, ricevimenti, feste private e conferenze.

Due presentazioni
Chi volesse conoscere lo spazio e le iniziative di Atelier e sapere qualcosa in più dello spettacolo “Al di là delle Alpi”, può venire questa sera, venerdì 17 gennaio, in via Provinciale 291 a Ponzone Biellese.
Ci sarà una presentazione dello spettacolo, con proiezione del trailer video e in contemporanea la presentazione dei miei libri, dedicati all’Alto Piemonte e ai cammini storici, e dei libri di Ettore Patriarca dedicati ai percorsi in mountain bike di Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia.
La stessa presentazione in accoppiata si terrà sabato 25 gennaio, alle ore 18, alla Libreria Nuova Idea di Borgosesia, in anticipazione dello spettacolo che si terrà lunedì 27 gennaio, ore 21, al Teatro Lux di Borgosesia.

Informazioni e prenotazioni
A completamento delle informazioni sullo spettacolo, è doveroso ricordare che si avvale del patrocinio del Comune di Valdilana, dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Biblioteca e centro studi sugli Ebrei Piemonte “Davide Cavaglion” di Cuneo.
Molto gradite sono le collaborazioni culturali con il DocBi, centro studi biellesi e con l’Associazione “Il Prisma” di Trivero.
E’ consigliata la prenotazione per gli spettacoli (entrata 10 €) con mail : [email protected], ma mentre scrivo risulta già completa la serata di venerdì 24 gennaio a Ponzone. Si sta pensando a possibili repliche, forse a Mosso il 15 febbraio. Fateci sapere in mail se vi interessa.
Mentre rileggo la pagina mi accorgo che non ho più spazio per parlarvi dei braccialetti della felicità, ai quali si deve buona parte della colpa di quanto avete letto.
Ma non posso neanche raccontarvi tutto…

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