Valle di Mosso. Un aiuto per San Bernardo delle Alpi

Cari lettori di Dietro l’Angolo, questa volta sono a chiedervi un piccolo aiuto per una bella iniziativa culturale, allo scopo di completare il restauro di un’opera d’arte presente nella chiesetta di San Bernardo ai Boschi, in località Pistolesa di Mosso.
Questo oratorio, situato in bellissima posizione a quasi 800 metri d’altezza tra i boschi - dai quali prende nome anche il pugno di case a fianco - è l’unico della zona ad essere dedicato al Santo delle Alpi, assieme al conosciuto Santuario posto su una delle vette del Monte Rubello, sopra Trivero.

Patrono di Valdilana e delle Alpi
L’altro motivo di interesse per questa iniziativa è un importante anniversario, legato al millenario dalla nascita del nostro San Bernardo, che da un paio di anni è ufficialmente il patrono del nuovo comune di Valdilana, nato nel 2019 dalla fusione di Mosso, Soprana, Trivero e Valle Mosso, scelta condivisa da tutti i parroci di questi paesi.
In realtà il millenario della nascita cadeva nel 2020, ma causa pandemia sono state rinviate tutte le manifestazioni a riguardo. C’è anche da dire che la data di nascita è alquanto incerta, pare tra il 1016 e il 1020, ma per convenzione la Chiesa aveva scelto l’ultimo. Altrettanto incerto era il luogo di nascita, ma ora anche questo dubbio è stato chiarito. Su alcuni libri e sui calendari leggiamo “S. Bernardo da Mentone”, mentre su altre fonti troviamo “S. Bernardo da Aosta”. Sono la stessa persona. Il Mentone in oggetto non è la famosa cittadina della Costa Azzurra al confine con l’Italia, ma un piccolo comune turistico dell’Alta Savoia, sulla costa orientale del lago di Annecy, ancora oggi chiamato Menthon-Saint-Bernard.
Non sto qui a raccontarvi il perché di questa confusione, ma a far chiarezza ci pensò Pio IX, al secolo Achille Ratti, il papa alpinista che nel 1923 elevò il nostro Bernardo all’onore degli altari con l’appellativo di “Santo delle Alpi”, patrono anche degli alpinisti e dei viaggiatori, e con l’indicazione di festeggiarlo il 15 giugno.

Le reliquie di Novara
Gli studi di un secolo fa lo fanno meritoriamente nascere da una nobile famiglia valdostana e avviato alla carriera ecclesiastica. Divenne poi un efficace predicatore, in continuo peregrinare sulle montagne, non solo valdostane, ma anche valsesiane e novaresi. Nell’iconografia ufficiale viene rappresentato con il diavolo incatenato ai suoi piedi e talvolta con il bastone o bordone da pellegrino, utile anche sui passi e ghiacciai alpini.
San Bernardo da Aosta muore a Novara nel 1081 (secondo alcuni nel 1086) e là venne sepolto il 15 giugno, giorno della sua festa. Le spoglie, venerate come reliquie, si trovano in un altare laterale del Duomo novarese. Chiaramente le sue tracce sono evidenti tra le montagne valdostane: l’ospizio al passo del Gran San Bernardo, a 2473 metri, è considerato il più alto monastero delle Alpi. 

I Cammini di San Bernardo e di San Carlo
Anche l’Ospizio al passo del Sempione ha la stessa dedicazione e da quel punto parte il Cammino di San Bernardo d’Aosta, che dal Sempione in nove tappe raggiunge Novara. Questo itinerario storico e devozionale è stato ideato nel 2017 dall’associazione Amici di Santiago di Novara, che quest’anno, in collaborazione con il CAI di Novara, celebrerà il millenario della nascita del santo, manifestazione forzatamente rinviata nel 2020.
Il Cammino di San Bernardo incrocia a Orta il Cammino di San Carlo, ideato nel 2010, che da Arona raggiunge Oropa e poi prosegue verso Viverone per collegarsi con la Via Francigena. Grazie alla collaborazione tra le associazioni e le persone - come il sottoscritto - che promuovono questi cammini, gli amici di Novara verranno in pellegrinaggio anche alla chiesetta di San Bernardo ai Boschi, dove passa la sesta tappa del Cammino di San Carlo, che dal Santuario della Brughiera raggiunge Pettinengo e il Santuario di Banchette.

Un impegnativo restauro
L’opera d’arte in corso di restauro e per la quale si chiede un aiuto è proprio una tela presente sopra l’altare ligneo della chiesetta dei Boschi. Questo oratorio venne costruito negli anni 1824-25 e negli archivi parrocchiali di Mosso si legge che nel 1827 vennero spese “lire 75 per fattura dell'immagine di Maria”. La tela raffigura San Bernardo, con la veste bianca dei benedettini con il demonio alla catena e lo sguardo è rivolto verso apparizione della Madonna con il Bambino sulle ginocchia, seduta in una corona di nuvole e cherubini. A destra è raffigurato San Grato con lo sguardo rivolto verso lo spettatore, con la mano destra benedicente e il pastorale alla sinistra.
La tela si trova attualmente nel laboratorio di restauro di Tiziana Carbonati, che ha già iniziato il lavoro sull’opera, piuttosto ammalorata, anche per una pesante ridipintura effettuata nel 1965.
L’intervento è stato autorizzato dal MIC Sabap-No ed il funzionario dott. Andrea Quecchia segue i lavori. La restauratrice, ben conosciuta dalle nostre parti per i molti restauri eseguiti per conto del DocBi, sta lavorando in collaborazione con le restauratrici Sara Barchietto e Michela Lotterio.
L’intento è quello di riportare alla luce un probabile dipinto originale, certamente più interessante, in quanto il quadro era con tutta probabilità già presente nella chiesa parrocchiale di Mosso, in seguito donato ai Boschi per arricchire quella nuova chiesa.

In ricordo di Maura
L’operazione di restauro è possibile grazie alla richiesta di contributo fatta alle fondazioni locali da don Carlo Rovagnati, parroco di Mosso, a nome degli abitanti e parrocchiani dei Boschi e di Pistolesa, che hanno a cuore la bella chiesetta di San Bernardo. La Fondazione CRB (Cassa di Risparmio di Biella) e la Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino) hanno risposto positivamente, garantendo oltre la metà del necessario. Altri contributi sono arrivati grazie alle iniziative organizzate dall’associazione ricreativa Ai Boschi e in particolare per il prezioso impegno della signora Maura Bonaso. Purtroppo la sua prematura scomparsa non gli permetterà di vedere realizzato il suo sogno e - d’accordo con il marito Antonio e i figli - si è pensato di organizzare in suo ricordo un finanziamento collettivo via internet (crowdfunding) per completare il restauro.
Chi vorrà partecipare, anche con una minima somma (bastano 5 euro), avrà la simbolica ricompensa di vedere il proprio nome sulla bacheca che verrà posta all’esterno dell’oratorio e di poter ritirare un omaggio floreale durante la manifestazione che verrà organizzata per la presentazione dell’opera.
In totale serve una piccola somma, meno di duemila euro, ma vuole essere un significativo esempio di partecipazione sociale a favore della bellezza dei nostri paesi.

Per partecipare alla sottoscrizione collegarsi al sito: https://www.produzionidalbasso.com/project/un-aiuto-per-san-bernardo-delle-alpi/
oppure https://sostieni.link/30812 e seguire le istruzioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA