La stazione dei sogni

È bastata una raccolta di firme tra i sindaci della zona di Chivasso che chiedono una stazione intermedia tra Milano e Torino sulla ferrovia ad alta velocità che corre di fianco all’autostrada, per scatenare una bagarre tra i territori che si affacciano lungo il percorso, compreso il nostro, tutti impegnati a chiedere una fermata come quella di Reggio Emilia sulla Milano-Bologna. Possiamo facilmente prevedere come andrà a finire. A Chivasso, con buona pace dei sindaci firmatari non si farà nulla, perchè il territorio è troppo vicino all’area metropolitana di Torino. Poche speranze anche per Santhià e Carisio, che sarebbero i siti ideali per i vercellesi e soprattutto per i biellesi, con leggera preferenza per Santhià, dove magari si sogna di arrivare con la nuova ferrovia elettrificata, che però, particolare non trascurabile, corre lungo le linee storiche che con la Tav non hanno nulla a che fare.

Se proprio si dovesse davvero pensare a spendere una cifra consistente per fare una stazione tra Milano e Torino, a questo punto la scelta più probabile potrebbe cadere su Novara e in particolare sullo svincolo di Biandrate, che davvero è a metà strada e si inserisce in un’area economicamente rilevante.

Molto più probabilmente non ci sarà nessuna stazione intermedia, perchè l’alta velocità Torino-Milano è attiva da anni ed è stata progettata per non avere fermate tra i due capoluoghi. L’esempio di Reggio Emilia, dove sorge la maestosa stazione disegnata dall’archistar spagnola Santiago Calatrava, non è pertinente. In quel caso la stazione venne progettata insieme alla ferrovia e comunque in essa si fermano solo alcuni treni, mentre la maggioranza prosegue verso Firenze e Roma.

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