Ambulatori sociali, l’appello: «Servono medici odontoiatri»

Sono stati presentati i dati relativi al 2024 per le prestazioni odontoiatriche e oculistiche. L’assessore Scaramuzzi: «Il servizio funziona bene, cerchiamo nuovi volontari»

Le buone intenzioni che hanno accompagnato l’inaugurazione, meno di due anni fa, degli ambulatori sociali di odontoiatria e oculistica, si sono tradotte in risultati eccellenti: sono stati presentati ieri i dati relativi alle visite prestate gratuitamente alle persone che hanno gravi difficoltà economiche e tra gli aspetti più interessanti da rilevare c’è la sensazione, da parte dei volontari e degli operatori coinvolti, di fare parte di una grande famiglia.

L’organizzazione del servizio ambulatoriale è stata avviata dalla torinese Società per gli Asili Notturni Umberto I, ed è gestita dai volontari di Caritas e San Vincenzo con la collaborazione del Comune di Biella. Sergio Rosso, presidente degli Asili Notturni, ha ricordato il ruolo importante di Chiara Caucino, ex assessore regionale, nell’apertura degli ambulatori sociali piemontesi. «È importante alimentare la speranza nelle persone in difficoltà» ha detto Rosso «per fare in modo che non perdano la fiducia in sé stessi: la collaborazione che si è instaurata con le realtà del territorio ci ha consentito di realizzare un meraviglioso mosaico di solidarietà».

Chiara Caucino è ancora oggi testimone dell’impegno che volontari e medici prestano gratuitamente con il loro servizio: «Questo progetto» ha commentato «è la testimonianza di come la collaborazione porti a risultati eccezionali: è essenziale restituire la dignità agli invisibili, perché è l’unico modo per farli emergere dalla loro condizione di emarginazione. Ringrazio i medici che gratuitamente hanno aderito al progetto, impiegando tempo e professionalità per questa causa». A questo proposito l’assessore al sociale del Comune di Biella, Isabella Scaramuzzi, ha segnalato una necessità: «Per quanto riguarda le visite odontoiatriche abbiamo una lunga lista d’attesa. Perciò avremmo bisogno di ampliare il servizio con qualche medico in più: rivolgo un appello agli odontoiatri. Anche un’ora alla settimana dedicata all’ambulatorio sociale per noi può fare la differenza». Presente anche Luca Tempia, presidente della cooperativa sociale Anteo, che ha messo gratuitamente a disposizione gli spazi all’interno del Belletti Bona, sede degli ambulatori sociali: «Questo progetto sta ottenendo risultati strepitosi. Sono orgoglioso che Anteo ne faccia parte».

L’articolo completo è sul giornale del 17 gennaio.

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