«Case di Comunità, una riforma che
penalizza i pazienti»

Parla Sergio Di Bella, segretario provinciale dei medici di famiglia: «Trasformarci in dipendenti è un rischio: romperebbe il rapporto di fiducia tra noi e gli assistiti»

Le risposte del governo alla carenza di medici stanno generando un dibattito molto vivace. In particolare la riforma che prevede l’istituzione delle Case di Comunità ha acceso un confronto intenso, non solo dal punto di vista politico: i medici di famiglia che aderiscono alla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale da ottobre sono in stato di agitazione. Il segretario generale provinciale della Federazione, Sergio Di Bella, spiega che entro fine mese si terrà l’assemblea annuale della sezione biellese e all’ordine del giorno c’è in discussione la riforma della medicina generale. «Inizialmente avremmo dovuto confrontarci soltanto sulle Aggregazioni Funzionali Territoriali, che dovrebbero entrare in funzione nelle prossime settimane. Ma parleremo anche della riforma che riguarda le Case di Comunità, un piano che ci preoccupa molto». A questo proposito, Di Bella ha inviato una lettera ai sindaci biellesi per informarli della situazione, continuando un dialogo con gli amministratori locali iniziato già a dicembre scorso, fornendo peraltro massima disponibilità al confronto consulenza continua sui temi della medicina del territorio.

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