L’assessore Riboldi a Biella: «Il nostro obiettivo? La sanità deve tornare universale»

È in corso in queste ore la visita dell’assessore regionale alla Sanità alle strutture biellesi

Biella

È iniziata questa mattina la visita dell’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi ai presidi biellesi dell’Asl. Il tour è stato intenso: la direzione generale, con Mario Sanò, insieme ai rappresentanti biellesi in Regione ha accompagnato l’assessore nelle Case della Salute del territorio (Cavaglià, Mongrando e Andorno al mattino, Cossato e Valdilana al pomeriggio) per verificare i lavori di adeguamento che faranno diventare queste strutture conformi ai parametri delle nascenti Case di Comunità.

Riboldi è stato accompagnato dalla vicepresidente della Regione Elena Chiorino, dal consigliere regionale Davide Zappalà - vicepresidente della Commissione Sanità - e dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.

A metà giornata la delegazione di autorità ha visitato l’ospedale, con tappe nei luoghi più rappresentativi, dal giardino terapeutico al reparto di Ginecologia, a direzione universitaria.

Poi l’incontro con i sindaci e i rappresentanti del territorio: in questo frangente Riboldi ha ricordato come quello di Biella sia il secondo ospedale più nuovo della Regione. «La vera ricchezza di una struttura sanitaria però è fatta dalle professionalità che vi lavorano, e con la riapertura del reparto di Gastroenterologia abbiamo conseguito una vittoria per tutta la comunità sanitaria» ha detto l’assessore regionale. «Farne una Struttura Complessa consentirà di attrarre a Biella professionalità che contribuiranno ad innalzare la qualità delle performance che dedichiamo ai cittadini».

«Oltre agli investimenti strutturali, la Regione ha investito anche in spesa clinica: ricordo che a Biella oggi il personale è composto da 2.021 dipendenti, un numero record dal 2000 ad oggi per questa Asl. Ora abbiamo due missioni aggiuntive» ha detto Riboldi. «La prima è ridurre le liste d’attesa. Questo barrage produce un fatto grave: rende la sanità non accessibile a tutti, perché le persone che non hanno disponibilità economiche rinunciano alle cure. Sotto questo punto di vista siamo intervenuti con l’ampliamento nelle fasce serali e nei fine settimana delle prestazioni per abbattere le liste d’attesa, e siamo orgogliosi che questo progetto delle prestazioni aggiuntive sia unico in Italia: per questo ringrazio i medici, gli infermieri e gli operatori che con sacrificio hanno consentito questo risultato».

«La seconda missione» ha proseguito Riboldi «è quella di riportare i giovani alle professioni sanitarie. In quest’ottica con la vicepresidente Chiorino stiamo lavorando per definire delle borse di studio per le facoltà infermieristiche. In nostro obiettivo è la sanità universale».

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