Esperienze all’estero per gli studenti del Bona
La dirigente Raffaella Miori: «Occasioni uniche e formative per ragazzi e docenti. Stage linguistici e crescita dal punto di vista umano»
Irlanda, Francia e Spagna sono le mete dei viaggi di istruzione intrapresi nelle prime settimane del nuovo anno scolastico dagli studenti dell’istituto “Eugenio Bona” di Biella.
Protagonisti oltre agli studenti sono i docenti accompagnatori: per il gruppo Spagna coordinatrici sono state Lara Chiucchiurlotto e Maria Elena Garzotto. Per l’Irlanda c’erano invece Claudia Casazza e Silvia Acquadro. Per la Francia infine Federica Torselli ed Elena Ceralli. Abbiamo parlato dei viaggi di istruzione all’estero con Raffaella Miori, dirigente del Bona: «Nel nostro istituto lo studio delle lingue straniere occupa un ruolo importante non solo dal punto di vista dell'offerta formativa, ma anche per la crescita umana dei ragazzi. Oltre all’inglese, gli studenti per tutto il quinquennio possono scegliere tra Francese, Tedesco e Spagnolo. Le lingue diventano tre nel triennio per l'indirizzo turistico. Perché fare esperienze all'estero? Intanto perché in questo modo i ragazzi hanno l’occasione di mettersi alla prova e testare ciò che hanno appreso in aula».
L’attenzione della dirigente si concentra in modo particolare sull’Erasmus: «L'utilizzo del programma Erasmus è un’esperienza complessa ma estremamente arricchente. Negli anni, il nostro istituto ha attivato collaborazioni e gemellaggi con altre scuole europee, coinvolgendo in un primo momento lo staff e i docenti, per poi estendere la partecipazione anche agli studenti. I ragazzi vivono un’esperienza autentica, spesso alloggiando in famiglie ospitanti, in studentati o in altre strutture consigliate dalle scuole partner. Durante il periodo di mobilità, vengono inseriti direttamente nelle classi, partecipando a pieno titolo alla vita didattica e scolastica del paese ospitante. Anche nei Paesi in cui l’inglese non è la lingua ufficiale, come Spagna, Germania o Francia, le attività Erasmus si svolgono interamente in lingua inglese, rendendo possibile la comunicazione e lo scambio culturale tra studenti e docenti di diverse nazionalità».
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