A Biella nel week end “Gli Automobili” di 100 anni fa

Motori - Una trentina di splendi di mezzi, costruiti entro il 1918, in mostra in varie piazze della città e in carovana in giro per la provincia

Biella

È proprio vero, non si finisce mai di imparare. Antefatto: nella locandina del Veteran Car Club di Torino (fondato nel 1961, è uno dei più antichi Club di auto d’epoca italiani), che questo fine settimana sarà a Biella con un evento molto particolare, dedicato “alle automobili, ai quadricicli e ai tricicli costruiti entro il 1918”, c’è scritto bello grosso “Gli Automobili Centenari nelle Terre Biellesi”. Possibile? Un errore di battitura così macroscopico nella locandina di un evento di tale portata? Nella conferenza stampa di martedì, tenuta nell’Aula Consigliare del Comune di Biella il perché di quel “Gli Automobili” è stato spiegato dall’organizzatore dell’evento, il collezionista biellese Luca Durando.

«È proprio così, non è un errore - dice - perché cento e più anni or sono il termine “automobili”, derivando dal latino, era maschile. Solo nel 1927 l’Accademia Italiana, visto anche l’autorevole pronunciamento in tal senso di Gabriele D’Annunzio, decise che era femminile, collegandolo ad altri termini, come “vettura”, per esempio, che identificavano quei mezzi!”.

Capito? Ora, dal momento che qui stiamo parlando di auto costruite fino al 1918 (quindi ben prima dell’adozione del termine femminile), a Biella questo fine settimana avremo in sfilata ed esposizione al pubblico, dei “gloriosi automobili”.

Una trentina di mezzi, provenienti da tutta Europa, la maggior parte dei quali con marchi ormai scomparsi da tempo e quasi tutti da considerare dei “pezzi unici”.

Perché la scelta di organizzare un raduno così particolare? Luca Durando che, nell’ambito del collezionismo di auto storiche, è “figlio d’arte” (il papà è il noto Giorgio Durando, oggi anche presidente del Circolo Sociale Biellese), spiega così questa sua particolare passione.

«Certo, non è facile appassionarsi a dei veicoli così datati ... anche perché sono auto un po’ dimenticate, di difficile reperibilità e di difficilissima manutenzione. E poi non hanno ormai nulla a che fare con il collezionismo moderno... Tutte cose che, anziché allontanarmi, mi hanno spinto a cercare di conoscerle sempre di più, a capirle, a immergermi in un mondo che ormai non c’è più. Mi sono entusiasmato e ho deciso di proseguire in questa direzione».

A Biella saranno presenti una trentina di vetture, numero non facile da raggiungere quando si organizza un evento di questo tipo. Eppure Durando si è anche “tolto lo sfizio” di non prendere più vetture dello stesso tipo.

«Ho potuto farlo - continua - perché ormai sono anni che mi muovo in un ambiente dove ci si conosce un po’ tutti e ci sono dei buoni rapporti di amicizia. Per questo dico che non è stato difficile trovare le auto per l’evento… Difficile sarà proseguire in questa direzione, anche perché siamo rimasti in pochi a coltivare questa passione».

Restano ancora due cose da ricordare: il motivo per cui sono state accettate solo le auto fino al 1918 e poi… che gli equipaggi indosseranno abiti dell’epoca in linea con il proprio mezzo.

«Allora, fino al 1918 perché questa è la categoria decisa da ASI (Automotoclub Storico Italiano), la nostra Federazione, per raggruppare questi mezzi; e poi - conclude Durando - sì, abbiamo richiesto a tutti gli equipaggi di “vestirsi a tema” con la propria autovettura. Anche questo farà parte dello spettacolo!».

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