
In 300 mercoledì per il memorial Zanetto
e per don Mario
Sandigliano - La “Camminata” ha visto al via giovani e adulti, runner e camminatori e si è conclusa con un momento emozionante dedicato al parroco del paese
Sandigliano
C’erano giovani e adulti, camminatori e runner, mercoledì al via della 21ª edizione della Camminata di Sandigliano, memorial Renato Zanetto. Una serata in allegria, baciata dal bel tempo, che ha avuto come “campo base” il Centro Sportivo Pralino di Sandigliano, organizzata da Giuseppe Lanza, Angiolina Alloisio, moglie dell’indimenticato Renato, e Rita Pellerej. Con loro tanti amici, il Gaglianico ’74 con il presidente Alberto Cappio e l’ANA di Sandigliano.
L’evento si è aperto con l’emozionante corsa di 400 metri dei più giovani tra gli alberi del vicino vivaio. Grandi applausi per la trentina di partecipanti e soprattutto per il giovanissimo Edo, appena due anni, il più piccolino.
Poi è toccato ai marciatori, oltre 150, che nel verde hanno camminato per circa 3 chilometri, per una volta graziati dalle zanzare, stranamente assenti. E a seguire oltre un centinaio di runner che di giri ne hanno percorsi due per un totale di 6 chilometri.
Al termine un piccolo rinfresco per tutti e per chi ha voluto anche il pasta party all’interno dei locali del Pralino.
E i premi. Per tutti mezzo chilo di riso, poi gli organizzatori hanno deciso di donare un pacco di prodotti gastronomici ai tre più veloci: Giulio Curatitoli, Thomas Zecchini e Federico Cagnin tra gli uomini, Beatrice Lanza, Lara Lovisi e Cecilia Lorenzoni tra le donne.
Un riconoscimento anche alle prime tre società per numero di partecipanti: nell’ordine Pietro Micca Biella Running, Gaglianico 74 e Atletica Nord Ovest. E infine al gruppo ANA più numeroso che è stato quello di Sandigliano.
Durante la serata anche una premiazione particolare: sono stati consegnati alcuni regali dagli amici podisti a don Mario Parmigiani, parroco di Sandigliano (oltre che runner) che dall’autunno lascerà questa comunità per servire in Valle Cervo. Un momento di grande commozione per un uomo amato e stimato. Sulla felpa che gli è stata donata una frase significativa: «Nella vita non contano i passi che fai, né le scarpe che usi, ma le impronte che lasci».
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