Basket, campionati 2020/21 a rischio? Atripaldi: «Impensabile tornare in campo prima di dicembre o gennaio»



Stagione sportiva 2020/2021 di pallacanestro a rischio? Due settimane dopo lo stop ai campionati di serie A e A2, lo scenario non è cambiato e l'orizzonte è sempre più denso di nubi scure.
Spiega Marco Atripaldi, club manager di Pallacanestro Biella: «Mai come in questo momento è necessario essere realisti, credo che nella migliore delle ipotesi si tornerà in campo tra dicembre 2020 e gennaio 2021».


Marco, il presidente di lega nazionale pallacanestro (Pietro Basciano)‎, ha detto che riprendere i campionati a porte chiuse non avrebbe senso. È d'accordo? 

Sì. Fare previsioni diverse significherebbe essere quasi certamente smentiti dai fatti e creare inutili e dannose illusioni. Perciò dico, non facciamoci ancora più male illudendoci che presto tutto tornerà alla normalità. Giocare a porte chiuse non è sostenibile dal punto di vista economico da parte della quasi totalità delle squadre. Per non parlare degli aspetti organizzativi: noi abbiamo un palasport con sei ingressi, quindi potremmo adeguarci alle normative che prevedono il distanziamento tra gli spettatori. Ma quanti impianti possono garantirlo?


L'unico strumento ‎che garantirebbe la ripartenza a porte aperte è il vaccino. Ma per averlo potrebbe servire quasi un anno...

Appunto. Fino ad allora è difficile ipotizzare un ritorno alla normalità. Ammesso che si riparta prima, come si può garantire il distanziamento tra gli atleti e azzerare ‎i rischi di contagio in uno sport dove il contatto è la base del gioco.


Parliamo dell'aspetto economico. Come faranno le società a ripartire dopo questa bufera? 

Anche per il discorso economico ritengo sia inutile parlarne ora. È certo che, finché non ci saranno certezze, è impensabile chiedere sponsorizzazioni alle aziende, che in questo momento stanno lottando per la loro stessa sopravvivenza.


Senza dimenticare l'attività di base. 

Esatto. Non scordiamoci che alle spalle dello sport professionistico c'è un mondo che coinvolge centinaia di migliaia di bambini e ragazzi‎. Oggi è a rischio tutto lo sport italiano e a qualunque livello: quante famiglie manderebbero i propri figli a fare sport senza le necessarie garanzie sulla salute?


La FIP ha già previsto aiuti per le società, con riduzioni delle tasse federali. Non basterà...

Ovviamente no. È una decisione importante, ma solo un primo passo di un percorso che porterà a un cambiamento radicale di tutta l'organizzazione dello sport. I budget non potranno più essere quelli di prima, perché gli introiti saranno minori.

Si parla di posticipare la scadenza per l'iscrizione al campionato da metà giugno a fine luglio. Credo che alle società servirà più tempo ‎per capire se e come potranno proseguire il proprio progetto. Non si tratta di essere pessimisti o ottimisti, semplicemente credo sia opportuno essere realisti.


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