Basket, l'Edilnol che perde ma resta in zona play off. Carrea: «Dobbiamo essere lucidi»

Tre settimane il trionfo al PalaFerraris di Casale su una Novipiù annichilita dall'energia e dalla personalità di una Biella lanciatissima. Era il giorno dell'Epifania e l'Edilnol portava a casa in un colpo solo lo scalpo degli eterni rivali e la qualificazione alle final eight di coppa. Da lì in poi per capitan Wheatle e compagni tre ko su altrettante partite nel girone di ritorno, segnando sì 79 punti di media (contro i 76 dell'andata), ma subendone 84, 15 in più rispetto a quella che era stata la miglior difesa del girone. Anche a Roma, nonostante il 78-90 finale, la squadra di Carrea ha giocato alla pari per 25', spinta da una prova superlativa della coppia Sims-Saccaggi (25 punti per il primo, 23 per il secondo) ma tradita di nuovo da KT Harrell (4/16 al tiro) e dalle prestazioni sottotono di capitan Wheatle e Chiarastella. Nonostante un inizio di ritorno da dimenticare però, l'Edilnol è ancora in zona play off (nono posto) e giocherà 7 delle ultime 12 partite in casa, anche se le prossime due (giovedì alle 20.30 al Forum contro Capo d'Orlando e domenica a Treviglio) sono sfide dall'alto coefficiente di difficoltà. «In questo momento servono equilibrio e lucidità nel valutare la situazione, ma al tempo stesso tutti dobbiamo essere molto più esigenti con noi stessi» spiega Carrea. «Abbiamo avuto un percorso a ostacoli, con l'inserimento di Massone che sembrava averci dato un'identità ben precisa, riconosciuta dai risultati e dalla qualità del gioco» sottolinea il coach. «Oggi però ci troviamo di nuovo a dover fare a meno di Federico (che non si allenerà nemmeno questa settimana, ndr) e il recupero di Stefanelli procede in modo più lento del previsto. Ecco perché sono di nuovo tornati a galla i limiti strutturali evidenti nelle prime 10 giornate di campionato». Un'analisi che non fa una piega quella del capo allenatore rossoblù, che però non cerca scuse, facendo mea culpa e invitando la squadra a una profonda riflessione: «In questo momento tutto il team, a partire dal sottoscritto, deve chiedersi in cosa può fare meglio. Io ho commesso degli errori, come quello di escludere dalle rotazioni Pollone e sono responsabile anche di una distribuzione delle responsabilità offensive che in questo momento non ci permette di essere performanti per 40' e ci rende troppo prevedibili. Per quanto riguarda la squadra, se qualche giocatore ha ragioni valide per non essere performante al 100% lo dovrà dire e resterà in panchina. Ci sono ragazzi come Pollone e Nwokoye che, quando sono stati chiamati in causa, hanno dato il proprio apporto e meritano di stare in campo se qualche compagno non può rendere al meglio». Carrea non vuole mettere nessuno dei suoi giocatori sul banco degli imputati, ma il principale indiziato è KT Harrell. Nelle ultime due partite (appena due vinte) la guardia americana ha prodotto solo 13.5 punti e 8.7 di valutazione, con il 34% da due e il 26.8% da tre (contro i 20 punti e 17 di valutazione medi delle prime 12), palesando limiti di personalità, non solo nei finali di partita: «KT è un giocatore con pregi e difetti che conoscevamo benissimo quando l'abbiamo scelto. Non sta attraversando un buon periodo, ma il suo atteggiamento continua a essere quello giusto» si limita a dire Carrea. Alle prestazioni sottotono dell'ex Siena poi, si sono aggiunte quelle al di sotto. Della sufficienza del terzetto Wheatle-Chiarastella-Vildera, troppo per non incidere sull'andamento di una partita in un campionato così equilibrato. Il capitano sembrava sul punto di compiere il definivito salto di qualità, ma nelle ultime tre partite ha segnato appena 8 punti di media con 1/8 da tre, tornando a essere rinunciatari in fase offensiva, specie nel tiro dalla distanza. L'italo argentino ha segnato appena 7 punti nel girone di ritorno, con 3/7 da due e 0/6 da tre: le sue prestazioni non vanno mai valutate nei numeri prodotti in attacco, ma questa Biella non può permettersi un titolare che non faccia mai canestro. Il lungo ex Siena infine, dopo qualche prestazione incoraggiante, è tornato nell'anonimato che gli è costato la perdita del quintetto base (5 punti con 1/5 al tiro e -3 di valutazione complessiva nelel ultime due partite). Al di là di alti e bassi fisiologici in una stagione, l'aspetto che più sta penalizzando qualità del gioco e risultati della squadra è l'assenza di Federico Massone: al suo rientro Biella ha ottenuto cinque vittorie nelle prime sei partite poi, quando il dolore al piede dell'ex Jesi è tornato a farsi sentire, i rossoblù hanno perso quel valore aggiunto che li aveva lanciati in orbita. Il campionato è ancora lungo e ogni discorso resta aperto (compreso quello della lotta play out). La sensazione però è che con Massone in condizione Biella sia una squadra in grado di giocare per posizioni di prestigio, senza invece pare destinata a lottare per evitare di finire nelle sabbie mobili della lotta play out. A meno che Stefanelli non torni a essere il giocatore determinante visto la scorsa stagione a Tortona. Nel frattempo, dare più fiducia a panchina e giovani sembra l'unica arma a disposizione per provare a rendere meno prevedibile il gioco rossoblù.

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