Calcio in lutto: è morto Borgato, bomber della Cossatese anni ‘70

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Giuliano Borgato ha calciato l’ultima punizione, un’autentica bomba che ha lasciato senza parole e con il groppo in gola capitan Guido De Girardi, gli ex compagni e gli appassionati che ricordano il valore e la bontà del centrocampista della storica Cossatese, per intenderci quella che è salita in serie C nella stagione 1971/72. Proprio una sua punizione a un minuto dal termine della sfida con il Borgosesia lanciò gli azzurri tra i professionisti. Ezio Menotti, lo storico delle gesta azzurre, così ricordava così nel suo libro quel magico 28 maggio 1972: «Siamo all’89’ e il risultato è di 1 a 1. Tutta colpa del rigore provocato da Renato Audero di Torino. Batte Terragenta e Molli è battuto. I minuti tra- scorrono inesorabili. Quasi 2 mila spettatori sugli spalti seguono le ultime vicende della partita. Se il risultato non cambia è spareggio con Astimacobì e Biellese. Manca un minuto al termine più qualche spicciolo di recupero. Punizione a 30 metri dalla por- ta sesiana. È lontana. Borgato è titubante. Guarda la panchina quasi a domandare che “faccio?”. A questo punto Bruno Padulazzi si alza. Ha gli occhi fuori dall’orbita quando urla al “piedone” di Grignasco: “Dai Giuliano”. La rincorsa del mediano azzurro sembra non finire mai ma quando la sua scarpa incoccia la sfera di cuoio quello che si avvia verso la porta avversaria è un missile di inaudita violenza. Il portiere non accenna neppure la parata. È gol ed è serie C». E con questo ricordo, che rimarrà indelebile nella memoria di quanti allora hanno seguito le gesta della Cossatese di papà Arrigo Aglietti, ricordiamo Giuliano Borgato che sarà accompagnato nell’ultimo viaggio nella mattinata di oggi (ore 10) nella sua Grignasco dai suoi cari e dai tanti amici e i compagni superstiti di quell’epica giornata del 1972.
A strapparlo alla vita terrena, a 78 anni, è stato un improvviso e inaspettato malore che lo ha colto di ritorno dalla sua abitua- le sosta mattutina al b r. Inutili sono stati i tentativi di salvarlo.
UGO PINARELLO

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