Il Ceversama ha un nuovo presidente: è Matteo Cabrio

Calcio Promozione - Dall’inizio di luglio subentrerà a Silvino Bercellino. Dice: «La prima squadra deve essere di esempio: il calcio è scuola di vita»

Biella

Passione, entusiasmo e responsabilità: sono queste le parole chiave del nuovo corso del Ceversama che da questa stagione avrà un nuovo presidente.

Dal 1 luglio al posto dell’uscente Silvino Bercellino, che rimarrà all’interno del consiglio societario, ci sarà Matteo Cabrio, già numero uno dei gialloblù dal 2014 al 2016.

Con il neo presidente del sodalizio che racchiude Cerrione, Verrone, Salussola e Massazza abbiamo parlato della nascita della formazione Juniores, del compito educativo che dev’essere insegnato nel settore giovanile e degli obiettivi della prima squadra guidata da Davide Ariezzo.

Presidente, cosa l’ha convinta a tornare a ricoprire il ruolo di presidente del Ceversama?

Sono rimasto in società fino al 2020 quando gli impegni extracalcistici mi hanno fatto prendere la decisione di lasciare. Lo scorso anno mi è stato chiesto di tornare nel gruppo e ne sono stato ben contento, ora ho accettato con entusiasmo questa sfida. Ci attende un anno tosto dove dovremo sistemare determinate situazioni per cercare di dare un futuro ai nostri ragazzi del settore giovanile.

Qual è l’idea societaria dal punto di vista del lavoro con i ragazzi del vivaio?

Credo che la parola che riassume nel migliore dei modi la nostra visione sia “esempio”. I ragazzi della prima squadra devono essere un esempio positivo per quelli della nostra nuova Juniores che a loro volta dovranno essere un modello da imitare per i ragazzi delle categorie inferiori.

Tutti i nostri giovani devono crescere con un’idea di calcio seria e non con il pensiero dell’oratorio. Stiamo inserendo istruttori molto qualificati per far crescere nel migliore dei modi tutti i ragazzi che alla fine del loro percorso giovanile devono essere in grado di giocare nella massima categoria possibile per le proprie qualità. Qualcuno sarà pronto per campionati superiori, altri per categorie inferiori e alcuni potranno far parte della nostra prima squadra, ma il nostro obiettivo rimane quello di tirar fuori le qualità di ognuno dei nostri ragazzi.

Ciò non vuol dire che non debbano divertirsi, ma serve il massimo rispetto dell’impegno che si è preso nei confronti dei compagni e della società. Se non si rispetta la parola data si mette in difficoltà tutta la squadra.

Basandosi sulla sua ultima affermazione, come giudica gli adolescenti di oggi?

I ragazzi di oggi hanno sicuramente più difficoltà sociali rispetto alle generazioni passate. Una volta quando non si sapeva cosa fare si andava al campetto a giocare a pallone, oggi invece i giovani rimangono a casa davanti ai videogiochi. Dobbiamo tirarli fuori dalle loro camere, insegnargli a socializzare con i compagni e far capire loro cosa vuol dire essere parte integrante di un gruppo. Una squadra di calcio è l’antefatto della vita e dobbiamo insegnare a questi ragazzi che devono impegnarsi in ogni contesto perché sono il futuro della nostra società.

Passando a parlare della prima squadra siete reduci da un’annata dai due volti che ha portato a una salvezza strappata nel finale. Cosa si aspetta dalla nuova stagione?

Il nostro obiettivo primario rimane sempre la salvezza in categoria, ribadisco che la prima squadra dev’essere un esempio per i ragazzi delle giovanili e devono scendere in campo anche loro per divertirsi. Dobbiamo salvarci divertendoci, logico che se ci salviamo e riusciamo a fare qualcosa di più in classifica siamo tutti più felici.

Abbiamo la responsabilità di essere l’unica società biellese in Promozione, se un ragazzo non ha le attitudini per giocare in Serie D o in Eccellenza ma ha delle qualità che lo rendono un lusso per la Prima Categoria ha la possibilità di giocare nel Ceversama. Per la nostra società questa è una grande responsabilità.

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