Sabato 30 agosto a Ponderano il Trofeo Museo Vittorio Pozzo

Calcio giovanile - In campo 4 formazioni Under 15 per promuovere il museo e ricordare la figura dell’allenatore che portò l’Italia sul tetto del mondo

Biella

Presentata mercoledì pomeriggio nella sala stampa del Centro Sportivo Vittorio Pozzo di Ponderano quella che sarà la prima edizione del “Trofeo Museo Vittorio Pozzo”, un evento che vuole unire calcio, arte e memoria per celebrare il più grande allenatore della storia del calcio italiano e il museo che raccoglie alcuni dei suoi cimeli, pezzi unici che sono storia del calcio e dell’Italia di tanti anni fa.

Presenti figure istituzionali di rilievo: Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte e sindaco di Ponderano negli anni in cui il museo fu inaugurato; Davide Zappalà, consigliere regionale; Emanuele Ramella Pralungo, presidente della Provincia di Biella; Roberto Locca, sindaco di Ponderano; Nadia Darù, assessore del comune di Ponderano; Marzio Olivero, sindaco di Biella.

A far da padroni di casa Marco Gardiolo, presidente dell’Associazione Museo Vittorio Pozzo, che ha raccontato con entusiasmo e passione l’importanza di questo progetto e del museo stesso, e Paolo Missaggia, direttore generale del Ponderano Calcio.

Il torneo

È previsto sabato 30 agosto e vi prenderanno parte quattro formazioni piemontesi di categoria Under 15: i padroni di casa del Ponderano, il Quincitava, l’Union Novara e la Rivarolese. Si giocherà un girone all’italiana con partite di 40 minuti (2 tempi da 20) a partire dalle ore 16 sino indicativamente alle ore 21 quando è prevista la premiazione.

Il trofeo

Sport e arte si diceva. Il trofeo in palio è stato realizzato dall’artista biellese Paolo Barichello e rappresenta un pallone stilizzato, realizzato in multistrati di alluminio, sospeso su uno stelo centrale che si innalza da una base incisa con le linee di un campo dal calcio. All’interno del pallone ci sono dei fori rettangolari dai quali hanno preso forma le medaglie commemorative. Il trofeo verrà tenuto in custodia per un anno dalla squadra vincente che lo rimetterà in palio nell’edizione successiva. Ai giocatori vincitori rimarranno le medaglie sulle quali è inciso un campo da gioco stilizzato, porzione autentica del trofeo stesso, a simboleggiare l’idea che dal gioco collettivo nascono i percorsi individuali.

Gli interventi

Dice Marco Gardiolo: «L’obiettivo è duplice: ricordare la grande eredità di Vittorio Pozzo e promuovere il calcio come momento di aggregazione e crescita per i giovani calciatori. Questo trofeo rappresenta l’unione del mondo sportivo con il Museo, iniziativa che ci permette di sviluppare attività importanti per il territorio e per la memoria di Pozzo».

Elena Chiorino aggiunge: «Come Regione Piemonte siamo felici di condividere questo progetto e ci teniamo a far conoscere questo museo: lo merita il grande personaggio che fu Pozzo, allenatore che ha fatto la storia dell’Italia calcistica. Personalmente sono molto contenta che questo torneo si svolga a Ponderano in casa di una società sportiva che mi è cara e che sta dimostrando da anni di avere dei grandi valori, fondamentali nella crescita dei giovani».

Chi è Vittorio Pozzo

La fama mondiale di Vittorio Pozzo è intramontabile: il tempo però fa sbiadire i ricordi e qui stiamo parlando di oltre 80 anni fa. Vale dunque la pena ricordare le gesta del commissario tecnico più vincente della storia del calcio italiano.

Nato a Torino nel 1886 da una famiglia biellese, ha vissuto a lungo a Ponderano, dove ora riposa nel cimitero locale.

Fu uno dei fondatori del Torino e vi gioco nei primi anni dal 1906 al 1911, assumendo poi l’incarico di direttore tecnico dal 1912 al 1922.

Come ct della nazionale italiana vinse 5 titoli prestigiosi: Mondiale nel 1934 in Italia e 1938 in Francia, Olimpiade nel 1936 a Berlino; Coppa Internazionale (precursore dell’Europeo) nel quadrienno 1927/30 e nel triennio 1933/35.

Rimase in carica anche dopo la seconda guerra mondiale, chiudendo la carriera in Nazionale con la partecipazione all’Olimpiade di Londra nel 1948.

Al momento del ritiro, Pozzo era stato commissario tecnico della nazionale per 6.927 giorni: un primato mondiale ancora imbattuto. Aveva collezionato 97 panchine con la nazionale, con un totale di 65 vittorie, 17 pareggi e 15 sconfitte.

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