Podismo, Lometti, una rivincita attesa 20 mesi. Una storia a lieto fine parlando dell’ultima Stracada

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Chiamale, se vuoi, rivincite! Lo sport consente anche queste cose, alle volte personali, alle volte verso il mondo intero. Ciò che è accaduto a Matteo Lometti in questi ultimi 20 mesi è molto personale, ma oggi, chiuso il cerchio, ha voluto raccontarlo al mondo, forse anche per liberarsi di un peso. Così il successo in una normalissima corsa è diventato qualcosa di davvero speciale.Il runner biellese sabato ha vinto la 40ª edizione della Stracada (della gara parliamo nel dettaglio più avanti): perché così tanta gioia per una corsa “qualsiasi”?«Esattamente 20 mesi fa, il 10 settembre 2016 ho partecipato alla mia prima Stracada» dice Lometti «ed è finita malissimo. Prima correvo solo per tenermi in forma: dopo 20 anni di basket volevo cambiare un po’, ma non c’era alcuna velleità. Una mia amica mi ha convinto ad iscrivermi e mi son detto, perché no. Forse ho esagerato, forse prima ho mangiato qualcosa che mi ha fatto male, forse è stata una coincidenza di cose, ma tant’è che quasi all’arrivo, in corso 53° Fanteria son crollato. Di quel momento non ho molti ricordi se non che son andato giù come un sacco, tentavo di rialzarmi, ma niente: ho pensato di morire, non mi vergogno a dirlo. Poi mi son risvegliato in ospedale, un po’ bollato».Un evento che lo ha segnato: «Ho fatto mille esami, alla fine per fortuna niente: doveva accadere, il mio corpo è crollato. Ma mi sono impaurito, volevo smettere. Un’infermiera mi disse che non dovevo farlo, che dovevo vincere le mie paure e che mi sarei preso la rivincita. Per questo oggi è così importante: in questi mesi ho dovuto combattere con tante insicurezze, ma all’ospedale, in quel momento, era scattato qualcosa in me che ha cambiato completamente il rapporto con questo sport».Nel frattempo, infatti, Matteo è sceso sotto l’ora e mezza in mezza maratona, ha corso in 2h40” la maratona ed è diventato un vero atleta nell’approccio alle corse e nella serietà negli allenamenti.I ringraziamenti sono d’obbligo: «Prima di tutto ai miei genitori Oriana e Maurizio e a mio fratello Stefano: come me anche loro non avevano vissuto bene quei momenti di spavento. Poi a Clelia a cui sabato ho disubbidito: non voleva che la corressi questa gara. Ma io ne avevo bisogno, dovevo chiudere il cerchio: mi perdonerà!».Veniamo all’evento. Sono calati notevolmente gli iscritti alla Stracada, ma la corsa benefica organizzata dal Rotaract di Biella rimane comunque una delle più partecipate del territorio biellese. Sabato scorso è stata recuperata la 40ª edizione, quella non disputata nel settembre 2017, e sono stati 400 i podisti (erano 675 nel 2016) che hanno voluto correre i circa 9 km del percorso partito come di consueto dall’incrocio tra viale Macallé e corso 53° Fanteria e concluso sulla pista del Pozzo-La Marmora dopo aver toccato il Piazzo, la parte alta di Biella e via Italia.A tagliare per primo il traguardo il già citato Matteo Lometti, seguito da Fabrizio Riesi e da Marco Schiapparelli, premiati col trofeo “Rotary Club Biella”. Tra le donne la più veloce è stata Marica Mainelli, seguita da Simona Banfo e da Angelica Bernardi: per loro il “Trofeo Barbara Metallo”.Come ogni anno il Rotaract ha poi premiato anche i più giovani in corsa: nell’ordine Massimo Di Lella, Matteo Pizzamiglio e Alessandro Ramella Paia a cui è andato il “Trofeo Riccardo Gagni e Roberta Bertotto”. Un premio speciale è stato assegnato alla più giovane, la piccola Brigitta Ramella Paia, classe 2011, e al “diversamente giovane” ovvero l’inossidabile Gianni Ceccon, classe 1934, spesso in gara nelle corse locali e finisher anche quest’anno nelle più blasonate gare biellesi, quali Biella-Graglia e Balma-Piedicavallo. Prima rotariana, infine, è stata Gabriella Zignone, presidente del Rotary Club Biella.Un premio è sempre destinato anche al gruppo o all’associazione più numerosa: è andato al Biella Running con 32 iscritti.«Un ringraziamento di cuore va a tutti i cittadini e agli atleti biellesi che hanno voluto partecipare all’evento» dice Vittoria Marchi, presidentessa del Rotaract di Biella «E poi a tutti i soci del Rotaract Club Biella, ai volontari, al Motoclub Perazzone, alla dottoressa Paduos, alla Protezione Civile e a tutte le forze dell'ordine che ci hanno aiutati nell’organizzazione e nella gestione di questo grande evento. In particolare ci vogliamo poi ringraziare il dottor Migliorini del corpo dei Vigili Urbani e il dottor Lometti della Protezione Civile per la collaborazione e la cortesia».L’evento, come di consueto, ha avuto una connotazione benefica: tutto il ricavato verrà devoluto alla sede di Biella dell’AIMA, l’Associazione Italiana Malattia Alzheimer, per il sostegno delle iniziative “Mente Locale” e “Villa Boffo”, programmi che aiutano i famigliari di chi è affetto dalla malattia a comprendere e gestire la transizione, ed allena i malati per cercare di rallentare la progressione della malattia.Essendo questo il “recupero” dell’edizione 2016, la Stracada tornerà nuovamente nel corso del 2018: la 41ª edizione è già fissata per sabato 15 settembre, sempre con partenza alle 19, orario che ha raccolto pareri favorevoli tra i partecipanti.

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