Tennis, Sella Open: tabellone alle semifinali

Alla Biella Tennis Academy i colori azzurri li ha salvati Lucia Bronzetti. La riminese, classe ’98 e numero 401 del ranking Wta, ha lottato 2h42’ per avere ragione della brasiliana Paula Cristina Goncalves e approdare così in semifinale al Sella Open, Itf W25 in corso sui campi della Biella Tennis Academy di via Liguria. E’ finita 2-6, 6-4, 6-3 per l’italiana. Niente da fare invece per Bianca Turati (che un anno fa aveva vinto il torneo da 10mila dollari disputato in via Ramella Germanin) eliminata da Jani per 6-4, 6-1. La più giovane ad essere approdata tra le migliori quattro è la bielorussa Katarina Zavatska. La diciannovenne di Lutsk, ma che ora si allena a Cannes, ha sconfitto nei quarti la brasiliana Gabriela Ce per 7-6 (2), 6-4.
«E’ stata un po’ lenta nel servire e io ho iniziato un po’ a parlare, ma alla fine ci siamo chiarite e tutto è finito lì – dice la numero 197 del ranking -. Sto giocando bene, a un buon livello, sufficiente a vincere finora. Spero di continuare a migliorare. Sento l’altitudine e ho fatto un po’ fatica. Pensavo di perdere al primo turno con Stokke e ora sono in semifinale, per cui sono felice».
La «Millenials» ha le idee chiare. «Mi aspetto di più dal mio tennis perché da due anni sono più o meno nel medesimo ranking e vorrei fare un passo in avanti verso le top 100. La scorsa settimana ho giocato a Roehampton sull’erba: una superficie speciale, che mi piace molto, anche se il mio gioco non si adatta troppo a quella superficie. Purtroppo le quali si giocano in un altro circolo e non a Wimbledon e questo toglie un pizzico di fascino». Se nello Slam londinese Zavatska è uscita subito all’esordio, al Roland Garros era andata vicina al sogno di ogni giocatrice: entrare nel main draw di uno Slam.
«Per la prima volta passavo due turni e sono stata vicino a battere Gatto-Monticone – conclude Katerina -. E’ stata una lunga battaglia, ho perso, ma ho provato delle belle emozioni. Nel circuito mi piace molto Nadal: la sua capacità di soffrire, mentre Federer ha talmente tanto talento che gli riesce più facile, mentre lo spagnolo ha dovuto lavorare di più per restare ai quei livelli». Infine, dopo 2 ore e 47 minuti Maiar Sherif (classe ’96, numero 500 del ranking) aveva la meglio sulla graziosa rumena Jaqueline Adina Cristian, superata (nel terzo era avanti 4-0 e poi 5-1 ma ha rischiato di farsi recuperare) per 2-6, 7-6 (0), 6-4.

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