Pallavolista in arresto cardiaco: salva

Tragedia sfiorata a Mottalciata durante una partita di CSI femminile: determinante l’intervento degli operatori DAE

Una partita di pallavolo ha rischiato di trasformarsi in tragedia, venerdì scorso a Mottalciata. In campo, nella palestra del paese, GSO Mottalciata e Varallo, per una gara del campionato interprovinciale femminile di CSI. Sono passati circa 10 minuti dall’inizio, quando una giocatrice della squadra di casa cade a terra priva di sensi.

Si capisce immediatamente che la situazione è seria perché è inerme in terra. Viene soccorsa dalle compagne e dai dirigenti di casa che si rendono conto della gravità e attivano tutti i protocolli studiati a tavolino durante i corsi BLS-D, che forniscono anche alcune nozioni di primo soccorso, oltre che spiegare l’uso del defibrillatore. Mai così utili come in questo caso.

«L’atleta era incoscente, non c’era respiro e non c’era battito - dicono alcuni dei dirigenti presenti - In società in tre hanno conseguito l’attestato e, insieme ad una persona del pubblico, patentata DAE e pure istruttore, sono stati loro a prestarle soccorso. C’è chi ha telefonato al 112, chi le ha praticato il massaggio cardiaco, chi ha preso e poi azionato il DAE (il defibrillatore che da qualche anno, fortunatamente, è stato reso obbligatorio in ogni palestra e per ogni evento sportivo, ndr). Tutto questo seguendo anche le indicazioni dell’operatore al telefono che è stato in contatto per tutto il tempo. Quando è arrivata l’ambulanza del 118, una decina di minuti dopo, i sanitari hanno proseguito la rianimazione fino a quando hanno stabilizzato l’atleta, dopodiché è stata portata in ospedale».

L’atleta è attualmente ricoverata a Biella, si sta riprendendo e si è appreso che le sue condizioni non sembrano destare preoccupazione.

L’importanza di seguire le regole

Il GSO Mottalciata è un piccolo gruppo sportivo, attivo in paese da una decina di anni. Dice la dirigente Teresa Ottino: «Il nostro gruppo sportivo ha sempre voluto essere in regola rispetto a quanto prescrive la legge. Ma dopo un evento come questo ci rendiamo conto che dalla teoria alla pratica c’è tanta differenza: abbiamo testato il nostro sistema, abbiamo visto che ha funzionato, ma si può migliorare e vogliamo migliorarlo. Il nostro pensiero è che “nessuno si salva da solo” e mai come in questo caso la collaborazione tra le persone presenti è stata fondamentale».

I corsi per diventare operatore DAE

L’attività di questo campionato è gestita dal CSI di Novara, ma le società biellesi sono affiliate per competenza territoriale al CSI di Biella. Pier Carlo Mazzon è il presidente: «Mi sono sempre battuto e sempre mi batterò in ambito sicurezza alle volte anche scontrandomi con le società, perché in alcune situazioni si tende a sottovalutare il pericolo. è vero, parliamo di sport amatoriale, ma non per questo dobbiamo lasciare le cose al caso. In questi giorni sono rimbalzati molti commenti, molte considerazioni: da quel che so, è stato anche detto che senza quel tipo di intervento le cose non sarebbero finite bene, che quanto fatto da chi l’ha soccorsa le ha salvato la vita. Ecco, mi basta questo per continuare su questa strada, ancor con più forza e insistenza».

Il Comitato, in collaborazione con la Croce Rossa di Cossato, ogni anno prima dell’inizio dei campionati organizza il corso per nuovi operatori DAE e tra dicembre e gennaio quello biennale cosiddetto di “refresh” per chi ha già la certificazione.

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