
Grande devozione
all’Immacolata Concezione di Maria
Verso il Natale e il Giubileo Con don Bosco possiamo dire “E la Madonna ci aiuta...” per vivere nella fede questo periodo di grande grazia
Domenica 8 dicembre la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria.
Si officia la liturgia eucaristica propria di questa ricorrenza mariana che non contrasta affatto con la seconda Domenica di Avvento: “non c’è dubbio infatti che il contenuto della festa della Concezione pura e senza macchia di Maria, in quanto preparazione fontale alla nascita di Gesù, si armonizza bene con alcuni temi portanti dell’Avvento, anch’essa richiama alla lunga attesa messianica e richiama profezie e simboli dell’Antico Testamento, usati pure dalla Liturgia di Avvento…” ( Direttorio su pietà popolare e Liturgia). Quest’anno si commemorano anche i 170 anni della promulgazione del Dogma dell’Immacolata, avvenuta appunto l’8 dicembre 1854 e suggellata dalla Costituzione Apostolica “Inneffabilis Deus” del Papa Pio IX, dichiarato Beato da san Giovanni Paolo II nell’anno giubilare 2000.
Articolata ed interessante la citata Costituzione che manifesta la definizione dogmatica dell’immacolato concepimento della B.V. Maria. Da essa estrapoliamo qualche spunto. Si legge: “questa dottrina , ammessa fin dai tempi antichi, profondamente radicata nell’animo dei fedeli, mirabilmente propagata nel mondo cattolico dalla cura e dallo zelo dei Vescovi, fu nel modo più chiaro professata dalla Chiesa”. I Papi ne favorirono il culto, approvando confraternite, congregazioni e famiglie religiose, istituite in onore dell’Immacolata. Furono innalzati altari, monasteri, templi a Lei dedicati. Noi biellesi non possiamo che sciogliere lode e gratitudine a Dio per l‘immenso bene che le “Suore di Ivrea,” Suore della Carità dell’Immacolata Concezione fondate nel XIX sec. dalla Beata Antonia Maria Verna hanno profuso per decenni in asili, case di accoglienza e di riposo, in parrocchie della nostra terra; educando generazioni di bambini, di ragazze e giovani alla vita onesta, alla fede cristiana e all’amore verso la Madre di Dio. In Oriente e in Occidente avvenne progressivamente la formazione della dottrina intorno all’Immacolata, scrutando le Sacre Scritture, facendo tesoro dei pensieri e delle catechesi di dotti Padri e scrittori ecclesiastici, accogliendo il sentire semplice e profondo dei fedeli ispirati dallo Spirito Santo. Verso il dogma mariano si articolò un serio e prudente lavoro preparatorio, una commissione di Cardinali per “esaminare con la maggior diligenza tutto ciò che riguarda l’Immacolata concezione della Vergine e poi ci riferissero il loro parere, perché il Nostro supremo giudizio potesse essere manifestato con la maggiore solennità possibile”. così scrive Pio IX. Ed eccoci al gran giorno della promulgazione, presenti nella Basilica Vaticana 53 Cardinali, 42 Arcivescovi, 98 vescovi e una folla immensa di fedeli. Il Pontefice solennemente dichiarò: “dopo aver invocato tutta la corte celeste, invocato lo Spirito..., ad esaltazione della fede cattolica ed ad incremento della religione cristiana…dichiariamo, pronunziamo e definiamo la dottrina che sostiene che la Beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è stata rivelata da Dio e perciò si deve credere fermamente ed inviolabilmente da tutti i fedeli…”. E innestati in questa verità accolta ed amata da generazioni di credenti, anche noi oggi la celebriamo, unendo teologia, storia, liturgia e devozione.
Non per curiosità ma per ammirazione, è degna di nota la modalità con cui un adolescente visse quella sera del solenne giorno 8 dicembre 1854, nell’Oratorio di don Bosco a Torino. Oggi è un Santo, non soltanto della famiglia salesiana ma per tutto il mondo: Domenico Savio (1842- 1857) canonizzato nel 1954, settant’anni or sono. Don Bosco, il suo maestro di vita e di santità ricorda di quell’8 dicembre. “Egli mi venne innanzi il giorno prima della novena dell’Immacolata Concezione e mi disse - Io so che la Madonna concede grandi grazie a chi fa bene le sue novene e io vorrei fare molte cose… voglio fare una confessione generale della mia vita per tenere ben preparata l’anima mia, voglio fare una guerra micidiale al peccato mortale, voglio pregare tanto e tanto Maria Santissima e il Signore, di farmi piuttosto morire che lasciarmi cadere in peccato mortale…voglio pregare la Vergine Immacolata che mi conservi senza macchia, sicché io possa accostarmi tutti i giorni alla Santa Comunione..”. E Don Bosco che quella sera ricevette le promesse scritte dal Savio conclude: “e mantenne le sue promesse perché la Madonna lo aiutava…” Quadri e statue ritraggono il giovane Domenico, con in mano questa nota che riporta la misura alta della vita cristiana. Non irrealizzabili, perché a chi corrisponde alla grazia di Dio nulla è impossibile.
Ecco uno tra i tanti modelli di uomini e donne, giovani, preti, suore, laici, famiglie che si sono lasciati affascinare, attrarre e condurre dall’Immacolata. Dalla purezza della sua vita e della sua fede radicata nel Signore.
Anche noi immersi in una cultura fortemente secolarizzata e relativista, possiamo pensare e celebrare con le nostre modalità, con cuore sincero e vera devozione, una festa mariana così cara al cuore dei cattolici e al flusso vivo della pietà mariana del popolo di Dio.
Quest’anno questa ricorrenza non solo ci accompagna al mistero del Natale del Signore, ma ci prepara adeguatamente al Giubileo del 2025 di cui la lotta al peccato e la confidenza nella misericordia di Dio sono costitutivi. E parafrasando le sopracitate parole di don Bosco: “E la Madonna ci aiuta…..”.
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