Il Vescovo all’Anffas per la messa di Natale

Un clima di festa e di gioia ha caratterizzato la giornata

Ieri, giovedì, 18 dicembre, il vescovo Roberto Farinella, con don Paolo Loro Milan e don Paolo Battisti, ha fatto visita ai ragazzi dell’Anffas. In un clima di festa e serenità il Vescovo ha concelebrato la messa e poi ha condiviso il pranzo conviviale. A far festa anche i genitori dei ragazzi e gli operatori. Prima dello scambio degli auguri hanno preso la parola la presidente di Anffas Alexandra Tiboldo Mura ed il presidente emerito Ivo Manavella.

Qui l’omelia pronunciata dal Vescovo.

Cari amici, buon Natale! Oggi festeggiamo una notizia bellissima: Gesù è nato per tutti, proprio per tutti. È nato piccolo, fragile, come un bambino che ha bisogno di essere accolto e amato. Vi racconto una storiella di Natale. C’era una volta, nella notte di Natale, un piccolo uccellino. Era molto piccolo, aveva le ali deboli e volava poco. Guardava gli altri uccelli e pensava: “Io non sono come i grandi volatili che solcano il cielo posso fare poco”. Quella notte faceva molto freddo. Il piccolo uccellino volò piano piano e si fermò vicino a una stalla. Da lì sentì un pianto dolce: era Gesù, appena nato. Il Bambino aveva un po’ freddo e faceva fatica a dormire. Allora l’uccellino fece una cosa semplicissima: si avvicinò e cominciò a cantare soavemente una ninna nanna, una dolce melodia, piano piano, con tutta la dolcezza che aveva. Maria e Giuseppe si fermarono ad ascoltare. Il canto era piccolo, ma pieno d’amore. Quando Gesù si addormentò, fece un piccolo sorriso, come per dire “grazie”. Passarono gli anni. Quel piccolo uccellino non dimenticò mai Gesù. Un giorno, sul Calvario, vide Gesù soffrire sulla croce. Allora l’uccellino fece ancora una volta quello che poteva: con il suo becco cercò di togliere le spine dalla corona di Gesù. Si ferì, e qualche goccia di sangue cadde sul suo petto. Da quel giorno, il suo petto diventò rosso: per questo si dice che quell’uccellino divenne un pettirosso. Cari amici, questa storia ci insegna una cosa bellissima: non conta essere forti o grandi, ma amare e stare vicino, anche quando è difficile. Gesù nasce piccolo a Natale e muore per amore sulla croce. E ogni gesto fatto con amore, anche il più piccolo, è prezioso ai suoi occhi. Anche noi possiamo fare grandi cose; la più bella: stare con Gesù, volerci bene, regalare un sorriso, dare con gioia e amore una carezza come fanno anche i nostri operatori e i nostri volontari. Ogni giorno e in particolare a Natale Gesù nasce anche per te, per me, per tutti noi. E ci dice: “Tu sei importante. Io ti voglio bene”. E questo, per Gesù, è il regalo più grande di Natale.

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