La scomparsa di don Aldo Montaldo. Il ricordo del Vicario generale

Sabato 31 ottobre è mancato all’ospedale don Aldo Montaldo, parroco emerito di Tavigliano. La messa esequiale è stata celebrata a Tavigliano stamattina alle 10. Don Aldo, per sua espressa volontà, sarà inumato al Camposanto di Tavigliano.



Qui il ricordo del Vicario generale:
Aldo nasce a Cuneo il 7 settembre 1938. Vive in una famiglia numerosa. Fin da giovane entra nell’ordine carmelitano: percorre tutte le tappe della formazione e del noviziato vivendo in diverse case. Il suo nome di religione sarà padre Luca. Viene ordinato presbitero a Firenze per le mani del card. Florit il 29 giugno 1966.
Dopo qualche anno, il 26 novembre 1970, chiede di essere accolto nella diocesi di Biella. Il vescovo mons. Rossi lo invia a San Paolo in Biella come viceparroco, dopo pochi mesi è la nomina ad arciprete di San Bartolomeo in Masseranga. L’8 novembre 1973, in seguito alla rinuncia di don Giuseppe Donna, viene nominato parroco a Tavigliano.
Negli ultimi anni l’acuirsi della stanchezza e di una salute sempre più fragile impongono il ritiro presso l’Opera Sacerdoti Invalidi, da cui il 27 marzo 2016 (accolte dal Vescovo di Biella il 3 maggio 2016) rassegna le dimissioni dalla parrocchia.
Ai taviglianesi don Aldo ha consegnato, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, il restauro e il consolidamento statico del complesso monumentale della parrocchia. Uomo dal carattere schietto, senza troppe mediazioni, al tempo stesso timido e dotato di una visione netta degli uomini e della storia. Un sacerdote che ha servito la sua comunità con una fedeltà quotidiana nella celebrazione dei sacramenti e nella predicazione. Ha vissuto una comunione presbiterale fattiva, in costate aiuto ai parroci vicini: Sagliano, Andorno, Tollegno, l’alta valle… ancora ultimamente chiedeva insistentemente se vi erano parroci da aiutare.
In questi anni, presso l’Opera Sacerdoti Invalidi, don Aldo non ha trascurato le sue lunghe, proverbiali passeggiate con l’unica compagnia del S. Rosario. Anche nei mesi di chiusura a causa della pandemia, era facile incontrarlo nei corridoi del Seminario a passeggiare e pregare.
Nel rapido declinare delle forze, dopo un breve ricovero ospedaliero, don Aldo entra nella vita eterna e gioisce della comunione dei santi la mattina del 31 ottobre.
Don Aldo consegna a tutti noi un amore fondamentale, forse la cifra interpretativa della sua esistenza così nascosta. L’amore per i poveri, in una vita di assoluta sobrietà. Può farci del bene leggere il suo testamento che ha consegnato, in obbedienza, presso la Curia Vescovile. Parla di lui, anzi è proprio lui, don Aldo, che parla a noi.

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“Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore vivrà.
e chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno” (Gv 11.25-26)


  • Per quanto riguarda la mia vita spirituale e la mia esistenza, dopo morte, mi affido totalmente alla misericordia di Dio, ai meriti di N. S. Gesù Cristo, mio redentore, e alle preghiere che innalzano incessantemente a Dio, le persone umili e pie.

  • Per quanto riguarda i miei beni materiali: denaro (se ne rimarrà) e ogni altra cosa: ho ricevuto, in vita, tutto dalla Chiesa, ritorni tutto alle Istituzioni caritative della Chiesa (Diocesi), secondo il parere del Presidente (pro tempore) della Caritas diocesana e del Vescovo. Si ricordi di ricompensare abbondantemente le persone che hanno compiuto tutti quegli atti più umili di pietà umana e cristiana intorno a me.

  • Un pensiero di grande riconoscenza a tutti quelli che mi hanno fatto del bene, che mi hanno curato, accolto e sostenuto. Un grande grazie e la mia espressione di affetto ai Taviglianesi. Mi siete stati molto vicini quando, per malattia e completa mancanza di forze, con dolore, ho dovuto ritirarmi. Iddio vi benedica. Con voi ho condiviso quarantadue anni di vita che è un’alternanza di gioie e dolori.

  • Tomba: a Tavigliano (se mi accettano!) inumato nella terra. Una semplice cornice in pietra, con la Croce. (…)

Grazie, pregate per me. La benedizione di Dio scenda su di voi e vi rimanga sempre. Amen. E ora sorridete. Addio!

Sac. Montaldo Aldo

Biella - Seminario (OSI) mattina del 24 maggio 2016.

Con il testamento c’era una busta bianca e tre foto, sue, con questa scritta:
“Una di queste foto da apporre alla mia tomba, semplicissima, in terra, una croce (la mia unica e sola salvezza) una bordura in pietra, la terra con sopra la ghiaietta. Grazie. Ave Crux, sola mea spes!”
A margine una breve nota, ironica e di sincera umiltà:
«solo per soddisfare la curiosità di … “come era la bella (?) faccia di questo sacerdote”».
E ora sorridete, sembra dire don Aldo.

Don Paolo Boffa Sandalina
Vicario generale

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