La visita ad Limina dei Vescovi

Lunedì a Roma per parlare delle diocesi piemontesi al Papa

Dal 22 al 27 gennaio prossimi, i Vescovi della Conferenza Episcopale Piemontese saranno in Vaticano per adempiere alla consuetudine della Visita ad Limina, un’intera settimana durante la quale i Vescovi diocesani di una circoscrizione ecclesiastica sono chiamati ad incontrare il Sommo Pontefice per fare il punto della situazione pastorale delle rispettive Diocesi e in prospettiva del cammino delle Chiese locali nella comunione e nella speranza.

Il Documento della S. Sede che regola lo svolgimento di questo vero atto ecclesiale dice che la visita “ad limina Apostolorum” da parte di tutti i Vescovi che presiedono nella carità e nel servizio alle Chiese particolari in ogni parte del mondo, in comunione con la Sede Apostolica, ha lo scopo di rafforzare la loro responsabilità di successori degli Apostoli e la comunione gerarchica con il Successore di Pietro “vicario di Cristo e capo visibile di tutta la Chiesa” (cfr. Concilio Ecum. Vaticano II, Lumen gentium,18).

L’incontro con il Successore di Pietro, primo custode del deposito di verità trasmesso dagli Apostoli, tende a rinsaldare l’unità nella stessa fede, speranza e carità. A tale scopo si svolge anche il pellegrinaggio alle tombe dei Santi Pietro e Paolo, pastori e colonne della Chiesa Romana e alle basiliche papali di San Giovanni in Laterano, cattedrale del Vescovo di Roma, madre e capo di tutte le chiese dell’Urbe e del mondo; e a quella di Santa Maria Maggiore. L’incontro con il Santo Padre comporta l’impegno di recare “informazioni autentiche e autorevoli sulle situazioni concrete delle varie Chiese, sui loro problemi, sulle iniziative che vi si prendono, sulle difficoltà che vi si incontrano e sui risultati che vi si raggiungono”.

Per poter realizzare questo, nel corso del mese di dicembre è stata preparata una dettagliata “Relazione” in base ad appositi formulari e questionari che la Santa Sede aveva fatto avere ai singoli Vescovi e che spazia su tutti i campi della vita della Diocesi: un lavoro impegnativo che ha coinvolto il Consiglio Episcopale, la Curia diocesana e i vari Uffici pastorali. Per me è stato un impegno nuovo, essendo la mia prima visita ad Limina. L’ultima fu nel 2013 quando era Vescovo mons. Gabriele Mana. La stesura del rapporto è stata occasione di fare, non solo il punto sulla situazione pastorale della Diocesi, ma anche per me personalmente è stata l’occasione per esaminarmi, davanti al Signore, sul mio impegno di come sto compiendo la missione episcopale che mi è stata affidata.

Devo ringraziare per il notevole sforzo di poter far giungere in tempo alla Santa Sede la Relazione e quindi per tutto il lavoro compiuto, il nostro Vicario Generale don Paolo Boffa Sandalina, con tutti i collaboratori della Curia diocesana e degli Uffici pastorali e l’ausilio paziente e rigoroso della signora Lauretta Grivelli della Segreteria Vescovile che ha composto in redazione finale tutto il materiale pervenuto.

Se nella visita ad Limina saranno presenti solamente i Vescovi, è però giusto riconoscere e pensare che, nella preparazione, tutta la comunità ha avuto il proprio spazio attraverso le informazioni che sono state raccolte nei diversi ambiti della vita della Diocesi. Potrei dire che il frutto della Relazione è una sorta di “foto” della situazione attuale della Diocesi, che rappresenta il volto della nostra famiglia diocesana, che emerge in tutta la sua presenza e partecipazione. Nessuno è escluso nel rapporto, tutti sono tenuti in considerazione con rispetto e diligenza, sia chi è attivamente impegnato, sia chi vive la vita della Diocesi anche solo occasionalmente o è di un’altra religione.

Tutto questo ci porta a dedurre che la visita ad limina non può essere intesa come un semplice atto giuridico-amministrativo. Ma è un momento di Chiesa, di fede e di preghiera. Ed è proprio in questa luce che, ormai alla vigilia della partenza per Roma, chiedo con carità a tutte le nostre comunità l’impegno della preghiera e di un autentico rinnovamento nel cuore e nello spirito. Sentendo la vicinanza spirituale di tutti voi, incontrare Papa Francesco e i Dicasteri che collaborano al suo Ministero universale, sarà un dono ancora più grande, perché frutto di una comunione profonda che porta ad essere uniti. Vi ringrazio finora e vi ricorderò anch’io nelle celebrazioni e nei momenti di preghiera per il buon andamento del nostro cammino cristiano, sinodale e fraterno. Maria, Regina del Monte di Oropa, accompagni il nostro cammino e questo particolare impegno.

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