Per il rilancio Biella punta sui treni. In arrivo il collegamento diretto con Torino e Milano

Collegamento diretto da Biella su Torino e Milano, a che punto siamo? È ruotata attorno ad un quesito ormai annoso la chiacchierata andata in onda lunedì sera in diretta sul canale Facebook de Il Biellese tra Giancarlo Lacchia, responsabile area Territorio e Infrastrutture dell’Uib, e Davide Zappalà, assessore comunale ai trasporti della città di Biella.
Sembra, per dare una risposta alla domanda, a buon punto. Almeno così è emerso, con un ottimismo che di questi tempi non guasta, riguardo al grande progetto di potenziamento dei treni locali verso standard tecnologici e infrastrutturali volti a consentire le migliori prestazioni in termini di sicurezza, velocità e interoperabilità con le principali linee ferroviarie.
Il nodo, almeno il primo, che sembra sciogliersi riguarda l’elettrificazione della Biella-Santhià, opera indispensabile per arrivare ad avere il diretto verso Torino (Porta Susa) e poi verso Milano (sempre via Santhià). L’intervento, che parte da un protocollo del 2016 (primordialmente addirittura da una proposta del 2008) e che in questi anni sembra aver fatto più fermate di un treno regionale, è pronto finalmente a partire. «A luglio inizieranno i lavori che dureranno dodici mesi» ha confermato Giancarlo Lacchia, che con l’Unione Industriale Biellese siede al Tavolo di lavoro sulle ferrovie, cui partecipano i principali interlocutori pubblici e privati. L’obiettivo di dotare il Biellese di collegamenti ferroviari adeguati è una necessità vera se si tiene conto che Biella attualmente è l’unica provincia piemontese a non avere treni diretti verso le aree metropolitane di Torino e Milano. «Vogliamo che Biella non sia la città dormitorio, ma riacquisti importanza, centralità e magari un po’ degli abitanti persi» ha incalzato l’assessore Zappalà, che tiene molto alla questione dei collegamenti ferroviari. In effetti si parla di numeri importanti con qualcosa come quattromila viaggiatori giornalieri da e per la città. L’elettrificazione del tratto verso Santhià consentirà però non solamente vantaggi per i passeggeri, che raggiungeranno direttamente Torino e Milano senza nessun cambio rispettivamente in 50 minuti e 90 minuti (contro le attuali 1 ora e 10 minuti e 1 ora e 40 minuti), ma anche per il trasporto merci. Qui, per uno snodo più rapido verso Milano, potrebbe entrare in gioco anche la riqualificazione della Biella-Novara che ha un tracciato meno lineare della tratta verso Santhià e necessita prima di tutto di un’opportuna razionalizzazione dei passaggi a livello per pensare all’elettrificazione.
«I vantaggi del treno diretto non c’è bisogno di spiegarli troppo» ha aggiunto Lacchia, che ha pure fatto un po’ di storia di una linea Biella-Santhià inaugurata l’8 settembre 1856 e allora costata 5 milioni di lire. «Io mi immagino un passeggero che può accendere il suo computer quando sale a Biella e spegnerlo quando deve scendere a Torino o Milano. Da tutti i punti di vista sono risparmi di tempo e possibilità in più. L’elettrificazione inoltre porterebbe anche ad un miglioramento della rete internet lungo tutta la tratta».
Quasi dieci milioni di euro sono quelli che servono e che già ci sono per portare al passo con i tempi la Biella-Santhià. Elettrificazione, va ricordato, vorrebbe dire classificazione da Rfi (Rete ferroviaria italiana) della linea più veloce fino ad un massimo di 130 km/h. A Biella San Paolo verranno elettrificati, come mostrato ieri nella diretta, tutti e cinque i binari.
Di denaro, poi certo ne servirà altro per un maxi progetto che nel suo complesso si dà tempo fino al 2025. I primi passi a braccetto con l’elettrificazione, invece, saranno orari e slot: «Sottoporremo le nostre richieste all’Agenzia per la Mobilità Piemontese per avere il numero di treni di cui il territorio avrà bisogno» ha assicurato Zappalà pensando almeno inizialmente a tre coppie di treni per e dalle due grandi città. La partita è ancora lunga con all’orizzonte un dialogo stretto tra i rappresentanti locali (tra cui, con comune di Biella e Uib, spiccano Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Provincia, Camera di Commercio, Gruppo Banca Sella, Comune di Cossato e certo l’impegno dei nostri parlamentari), Regione Piemonte, Rfi e Agenzia per la mobilità. Certo è che l’elettrificazione dei 27 chilometri della Biella-Santhià tornerebbe a dare nerbo, importanza e capacità ad una linea che quando nacque doveva averne se ad inaugurarla era arrivato addirittura il ministro dei lavori pubblici Paleocapa. O comunque almeno permetterà di arrivare da Biella con un treno solo a Torino o a Milano.

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