“Rievoluzione”, più valore al cibo. Cresce il progetto di Foodopia. Porte aperte in cascina a Vigliano

Cos’è Foodopia? Nel 1939 Aldous Huxley pubblicava il romanzo di fantascienza “Nuovo Mondo” in cui la società, fortemente condizionata dal concetto di catena di montaggio in tutto ciò che fa, è priva di emozioni e autenticità. Un’utopia grottesca che un gruppo di “selvaggi” rifugge per non perdere il contatto con la vita vera, custodendo semi di piante e frutti. «Mi sono immaginata quel mondo e ho capito che il cibo è il filo che lega l’uomo alla terra e alla natura. Perché il cibo ci emoziona, con- diziona il nostro vivere e la nostra salute. Ecco da dove nasce il progetto Foodopia». Laurea in lettere e poi in naturopatia, Marta Foglio (fiduciaria di Slow Food Biella) una decina di anni fa ha iniziato un per- corso che sta sbocciando a Vigliano.
Da una decina di anni Foglio lavora sull’educazione alimentare al fianco del Fondo Tempia; ha approfondito la sua formazione con lo chef vegetariano Pietro Leemann e con l’oncologo Franco Berrino, con l’obiettivo di dare valore a ciò che nutre. Dentro al progetto di Foodopia, ci sono Luca Braggion (suo marito) arboricoltore, paesaggista e treeclimber, e Federico Chierico (ex fisioterapista), fondatore di Paysage a manger in Valle d’Aosta, rientrato recentemente nel Biellese. «Il mio sogno nel cassetto era quello di partire dalla terra in modo concreto, per migliorare la qualità e il modo di alimentarsi, rispettando la natura e quindi noi stessi. La mia è una rievoluzione».
Una scelta impegnativa, nella quale hanno creduto due famiglie che, animate dal desiderio di una vita semplice, ma anche dalla volontà di percorrere nuove strade sostenibili ha scommesso sul proprio lavoro e su un modo diverso concepire l’agricoltura.
«Abbiamo affittato una cascina e 9 ettari di terra sui quali non solo si coltiva ma si fa anche divulgazione» aggiunge Chierico. «Disponiamo di un finanziamento di 50 mila euro di cui la metà è stato impiegato per realizzare un orto di 2.500 metri, irrigato e adeguatamente protetto. Il nostro obiettivo è quello di diventare un esempio di sostenibilità. Ci abbiamo messo quasi due anni di studi, approfondimenti e lavoro per arrivare fin qui. Il nostro è un percorso che vuole mostrare un tipo di progresso nuovo, un esperimento che va di pari passo e in sintonia con la natura. Naturalmente è anche uno stile di vita, fatto di passione e fatica e solo apparentemente semplice». Sabato scorso, per tutta la giornata, all’ombra di Villa Era c'è stata l’inaugurazione della “Rievoluzione di Foodopia” con l’apertura dello spaccio. Il negozio di Pollone, prima cellula del progetto aperta nel 2021, resterà ancora attivo come laboratorio mentre a Vigliano per ora si concentra l’attività agricola. «Per essere operativi al 100 per cento ci vorranno ancora 6 mesi» prosegue Foglio. «Cercavamo un luogo adatto a sviluppare tutte le nostre idee, la famiglia Rivetti (proprietaria di Villa Era), da sempre sensibile a questi temi, cercava qualcuno che desse dignità ai loro terreni. Insieme condividiamo l’attenzione ai valori della filiera produttiva perché solo così possiamo dare valore a noi stessi. Cosa faremo? La cascina sarà una sede in cui affrontare i tanti argomenti collegati al cibo. Nel tempo aumenteremo la ricettività con soggiorni residenziali legati ad attività di “detox alimentare attivo” e a esperienze dirette. Metteremo in vendita i prodotti dell’orto e attive- remo una “Community supported agricolture” per chi vorrà sostenerci e ricevendo a casa i raccolti stagionali».
Prosegue Foglio: «Il nostro è un metodo di coltivazione rigenerativa che non impoverisce il suolo ma lo aiuta a restare vivo. Al bando la chimica, ci affidiamo agli animali: le galline che mangiano le lumache, i maiali che recuperano la frutta intaccata dagli insetti dannosi evitandone la proliferazione, le pecore che concimando mantengono a misura i prati e un cavallo che ci supporterà nei lavori pesanti. Il frutteto curato da Luca, con anti- che varietà di mele e alberi a bacca edibile (come giuggioli, gelsi, cornioli) sarà affiancato da un vivaio e presto prenderà forma anche la Food Forest, un lento esperimento in cui saranno le piante a decidere come crescere». Inoltre in autunno, grazie al bando Armonia+ della Fondazione Crb cui ha partecipato Slow Food, verrà realizzata una struttura di salici vivi. Con gli alberi piantati verrà creata una “stanza” di 100 metri quadrati che verrà messa a disposizione delle associazioni e aperta a tutti, all’interno della quale si parlerà di salute, ambiente e cibo nel segno della cura e del cambiamento.

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