Tymur torna nella sua Ucraina. A Masserano il saluto al bambino che era arrivato in Italia da rifugiato

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Momenti di forte emozione, nei giorni scorsi, durante il saluto dei compagni di classe e degli insegnanti della scuola di Masserano al piccolo Tymur, bimbo ucraino arrivato nel maggio del 2022, a poco più di tre mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, e che ora tornerà nel suo Paese di origine. Attimi di profonda com- mozione da parte dei bambini e delle maestre della primaria e dell’infanzia di Masserano a sancire la nascita di un solido legame basato sul rispetto e sull’altruismo. Tymur è uno dei bambini che era stato costretto a scappare da una situazione drammatica scoppiata nel febbraio dello scorso anno con l’invasione da parte delle forze militari russe. Aveva trovato ospitalità nel Biellese, come tanti altri suoi coetanei, insieme alla madre, dando dimostrazione, fin da subito, di voler partecipare alle attività scolastiche e di conoscere e fare amicizia con i suoi coetanei. Dall’altra parte è stata una esperienza che ha arricchito anche i compagni di classe, creando le condizioni per rendere il suo ingresso e la sua permanenza a scuola le migliori possibili.
Per il dirigente dell’Istituto Comprensivo di Brusnengo, Aldo Ferdani, Tymur è un esempio importante per tutta la comunità: «Parliamo di un bambino ucraino di sette anni che è stato costretto a fuggire da casa sua. Da quando è arrivato in Italia, ha frequentato la classe prima della scuola primaria di Masserano. Si è adattato velocemente alla sua nuova vita anche grazie alla collaborazione dei suoi nuovi compagni. Stava anche imparando rapidamente la lingua italiana anche se sappiamo, a differenza di quanto accade con gli adulti, che le lingue non sono certamente una barriera tra i più piccoli, anzi. Tymur e la sua famiglia dovranno tornare in Ucraina e questa decisione non è stata facile per il bambino, che ha stretto legami affettivi con i suoi compagni e le sue maestre Alessandra e Veronica. Il ritorno significherà lasciare i suoi amici e l’ambiente della comunità masseranese ormai a lui familiare ma anche riabbracciare suo padre, militare sul fronte. I due plessi hanno voluto organizzare una festa di addio, durante la quale gli insegnanti e i compagni di classe hanno espresso tutto il loro affetto. È stato un momento molto commovente per tutti, che ha evidenziato l’importanza dell’accoglienza e dell’inclusione».
«Ci auguriamo che Tymur e la sua famiglia possano vivere presto in un clima di pace e di serenità» hanno aggiunto compagni e maestre. «La sua storia ci ricorda che non dobbiamo mai dimenticare il valore dell’umanità».

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