Addio a Vincenzo Monteleone, imprenditore del meccanotessile

Partito dal nulla ha creato imprese e posti di lavoro, contribuendo allo sviluppo del mondo imprenditoriale biellese: Vincenzo Monteleone si è spento a 96 anni. Aveva fondato le imprese del gruppo Monteleone, attive in Italia e all’estero nel settore meccanotessile.
Originario di Antonimina, in Calabria, classe 1926, aveva iniziato la sua vita tra le difficoltà. Si era ritrovato giovanissimo a combattere in guerra e anche prigioniero per due anni in Polonia. Scampato alla prigionia torna in Italia e si diploma ragioniere alle scuole serali. Inizialmente svolge la professione di contabile, poi entra alla Scardassi e qui nasce il suo desiderio di avviare un’attività in proprio. Erano gli Anni Cinquanta e chi aveva capacità e volontà trovava spazio per emergere e far fruttare il proprio talento. È quanto accade a Vincenzo Monteleone che con il fratello Mario in quel periodo crea la sua prima azienda nel settore meccanico. Poi, mentre Mario prosegue con la sua carriera di insegnante e successivamente di preside alle scuole superiori, Vincenzo incrementa l’attività e la trasferisce da Biella a Benna, dove trova una sede più adeguata. Poco alla volta l’impresa si ingrandisce e aumentano i rapporti con l’estero. Monteleone infatti comprende molto presto la necessità di ampliare i mercati. Viaggia in Argentina, Russia, Sud America, in anni in cui spostarsi era un’impresa non indifferente. Alla fine degli Anni Ottanta entrano in azienda i nipoti Lorenzo e Nicola, che lo affiancano nella gestione e sviluppo dell’attività di famiglia. Nel 1991 la decisione di aprire un ufficio di rappresentanza in Cina. Per quegli anni è una scelta decisamente pionieristica: ora il gruppo Monteleone ha in Cina uno stabilimento, con dipendenti locali, per rispondere alle necessità di quel mercato. A Benna intanto nascono le due società del gruppo, Cosmatex e Arimo, che attualmente contano una sessantina di dipendenti. Monteleone era anche membro del Rotary di Vallemosso di cui è stato presidente. Sempre legato alla sua terra di origine, è stato uno dei fondatori del Circolo degli Antoniminesi di Biella. E proprio ad Antonimina una decina di anni fa anni fa ha aperto un bed & breakfast con venti camere, circondato da terreni per la coltivazione degli ulivi: una struttura che dà lavoro alla gente del posto. «Ha portato in Calabria la sua visione di imprenditore... Ha sempre detto che si prendeva la responsabilità di quello che faceva, e in ogni attività e progetto metteva l’anima» racconta il nipote Lorenzo. «Lo zio aveva un carattere spigoloso ma deciso. Non dimenticava mai le sue origini umili e forse anche per questo ha aiutato tanto chi arrivava dal sud o chi era venuto dall’estero in cerca di un lavoro». Lascia la moglie Silvana con cui ha condiviso la vita e la lunga storia imprenditoriale. Il funerale sarà celebrato oggi pomeriggio alla parrocchia di San Biagio alle 16,30.

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