
Alessandro Pizzi contro i botti di Capodanno: «Fermiamo gli incivili»
Candelo
Nonostante l'ordinanza contro i “botti di Capodanno” emessa dal Comune, anche con l'avvento del 2025 non è mancato il frastuono dei petardi (e altro di molto più rumoroso) a Candelo.
Un annoso problema che riguarda tutti quei paesi che tentano con le buone di vietare i botti per proteggere gli animali e, in qualche caso, l'ordine pubblico. Sul tema è intervenuto Alessandro Pizzi, consigliere comunale di Candelo Oltre: «L'ordinanza andrebbe rispettata in tutti i Comuni in cui è stata emessa, compreso quello di Candelo. Ma si dovrebbero necessariamente effettuare i controlli e le opportune sanzioni: sennò il provvedimento della giunta è solo ipocrisia. Questa gente è la stessa che non rispetta le regole sui parcheggi sostando in divieto, occupando gli spazi dedicati ai disabili, alla ricarica delle auto elettriche, non rispetta mai i limiti di velocità nemmeno in centro città, non si ferma sulle strisce pedonali a favore degli anziani, non raccoglie le deiezioni dei propri cani sui marciapiedi, brucia gli sfalci verdi rendendo l'aria irrespirabile ai vicini, non rispetta il bene comune nelle aree verdi, danneggia gli arredi urbani e non paga mai la tassa rifiuti lasciando a Candelo ogni anno un buco di 120 mila euro che i cittadini onesti devono spalmare in più sulla propria Tari. Complimenti all'indecenza. Incivili. Ora l'amministrazione deve fare di più. Non bastano le parole». Per Lorena Valla, assessore del Comune di Candelo, è una questione più ampia: «In tutta la nazione si continua a far esplodere botti a raffica senza pensare minimamente a chi è più fragile, compresi gli animali domestici e selvatici. L’amministrazione può intervenire con i propri mezzi amministrativi ma per questo fenomeno credo che non basterebbero i controlli dei vigili e delle forze dell’ordine perché è dilagante e prorompente. Forse solo l’esercito riuscirebbe... ma temo che il pensiero deforme e qualche bicchiere in più che caratterizzano certe situazioni potrebbero esacerbare la voglia di fare caos senza controllo. Credo che occorra una consapevolezza, che molti ancora non hanno acquisita, in merito alla discriminante di ciò che è buono e ciò che non lo è. Ma è un percorso individuale su cui la società e le istituzioni possano essere di ausilio rafforzativo solo con il consenso dei singoli».
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