“Decreto Sicurezza”: parla il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Franceschini

«Alla Camera dei Deputati è iniziato l’iter del "Decreto Insicurezza" che prevede l’introduzione di norme sempre meno rigorose su immigrazione e sicurezza» inizia così a parlare delle discussioni di queste ore nelle aule parlamentari il segretario provinciale di Fratelli d'Italia Cristiano Franceschini. «Fratelli d’Italia esprimere il dissenso del partito contro le assurdità di un governo che, invece di aiutare imprese e famiglie messe in ginocchio dall’emergenza Coronavirus, pensa a spalancare le porte all’immigrazione clandestina».
Il M5S invocava “immigrazione zero”» dice Franceschini «votando i Decreti Sicurezza dell’allora Ministro dell’Interno Salvini e il presidente del Consiglio Conte ne elencava i vantaggi. Oggi, dopo le ultime tornate elettorali, sconfitti e ridimensionati numericamente, pur di rimanere blindati  al potere rinnegano se stessi e i decreti votati, arrendendosi di fatto al Pd che, da sempre,  promuove una politica migratoria di stampo ideologico consentendo di fatto sbarchi incontrollati. Il nuovo Decreto Immigrazione tende a modificare le parti più importanti dei Decreti Sicurezza in tema migratorio e progetta una politica “immigrazionista” simile a quella che in precedenza  ha consentito l’ingresso nel nostro paese di circa 150 mila clandestini all’anno».
«Le nuove norme del governo si presentano come un vero e proprio “decreto Insicurezza”» rimarca Franceschini «si vogliono eliminare le maxi multe alle Ong che entrano senza permesso in acque italiane e che spudoratamente e impunemente torneranno a trafficare come “taxi del mare”. Un giro d’affari che continuerà ad arricchire cooperative legate alla Sinistra e che incentiverà nuovi viaggi illegali verso l’Italia, unico paese europeo a spalancare porte e porti. Verrà inoltre sottratta al Ministero dell’Interno ogni competenza in merito per attribuirla al Ministero dei Trasporti, da cui dipende la Guardia Costiera. La possibilità di espellere qualcuno diventerà remota, i tempi massimi di trattenimento degli stranieri nei Centri per il rimpatrio (Cpr) scenderanno da 180 a 90 giorni, prorogabili di ulteriori 30 giorni qualora lo straniero sia cittadino di un Paese con cui l’Italia ha sottoscritto accordi in materia di rimpatri. Una norma che ridurrà ulteriormente i rimpatri che già quest’anno sono fermi a circa 2mila. Le spese per l’accoglienza aumenteranno proprio nel momento di maggiore difficoltà economica degli italiani. In pratica chiunque sbarcherà clandestinamente in Italia potrà restarci a spese dei contribuenti. Questa modalità di accoglienza incontrollata, in piena emergenza Covid, spalancherà le porte a molti immigrati positivi al virus, mettendo ancora di più a rischio la sicurezza sanitaria nazionale. E sempre in tema di sicurezza siamo preoccupati sotto il profilo dell’ordine pubblico: sono numerose le rivolte nei centri di accoglienza, gli  incendi appiccati all’interno degli stessi, le fughe dalla quarantena e gli attacchi alla polizia con feriti tra le forze dell’ordine».
Franceschini conclude: «Suonano come una beffa le dichiarazioni rilasciate la scorsa estate, in piena emergenza sbarchi, da Giuseppe Conte che diceva “contro i flussi illegali saremo duri e inflessibili”;  e dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che definiva “inaccettabili gli sbarchi dei clandestini”. E sempre nello stesso mese il capo della Polizia, Franco Gabrielli, pubblicamente dichiarava che “le persone che non sono legittimamente in Italia e, a maggior ragione quelle che delinquono, devono tornare nel loro Paese”».

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