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Il progetto dei corridoi umanitari ha vinto il premio Nansen, una sorta di “Nobel” conferito dall’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, per l’azione umanitaria a favore di sfollati e apolidi.
Lo stesso riconoscimento è stato vinto in passato da Eleanor Roosevelt, attivista e moglie del presidente americano Franklin, Graça Machel, autrice del rapporto sui bambini vittime dei conflitti armati e moglie di Mandela, da Medici senza Frontiere e da molte persone impegnate in contesti pericolosi per aiutare i migranti forzati.
Il progetto dei corridoi umanitari si è aggiudicato uno dei cinque premi regionali, quello relativo all’Europa. Gli altri riguardavano Africa, Americhe, Medio Oriente e Asia, con più di 200 nominati tra i candidati al premio.
Ai canali sicuri istituiti per consentire ai rifugiati di raggiungere l’Italia sono stati riconosciuti l’unicità della partnership tra i promotori e l’impegno a garantire la possibilità per i beneficiari di ricostruirsi un futuro migliore.
Negli ultimi tre anni più di 2000 rifugiati hanno raggiunto l’Italia in sicurezza. Tra gli operatori che a livello nazionale si sono impegnati per consentire questo risultato c’è anche Daniele Albanese di Caritas Biella, che mercoledì era a Roma per la consegna del premio.
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