La settimana scorsa nuovo sciopero per il caldo al lavoro: all’ex Lancia di Verrone è ancora braccio di ferro

Prosegue il braccio di ferro allo stabilimento Stellantis di Verrone (l’ex Lancia), dove i lavoratori lamentano il fatto che l’azienda non abbia ancora cercato un confronto con le rappresentanze sindacali per risolvere o proporre soluzioni al problema della pulizia dei luoghi di lavoro e dell’elevata temperatura che viene raggiunta nei reparti anche per le limitazioni imposte alla ventilazione dei locali. Il sindacato Fiom Cgil, che ha guidato la protesta in queste settimane, denuncia che, oltre a non ricevere nessuna risposta dopo il precedente sciopero di 4 ore proclamato nei giorni scorsi, «la direzione aziendale ha inoltre unilateralmente, senza cioé la dovuta discussione e condivisione con le rappresentanze sindacali, chiesto  ai  lavoratori  di  controfirmare  un provvedimento che impone alle maestranze di segnalare l’allontanamento dalla postazione di lavoro anche per fruire delle pause; riteniamo tale comunicazione, che non trova corrispondenza in nessun altro stabilimento piemontese, un atto non dovuto, inopportuno e incomprensibile».
Per questo motivo la Fiom ha proclamato altre 4 ore di sciopero a fine turno venerdì scorso, annunciando, se il problema non dovesse essere risolto, ulteriori future mobilitazioni.
La protesta, informano i sindacalisti, ha nuovamente ottenuto una grande adesione da parte dei lavoratori, con i quali era stata aperta una discussione nell’assemblea convocata per il giorno precedente allo sciopero. In quell’occasione è stata messo in evidenza il fatto che la direzione ha ridotto gli interventi del servizio pulizie, provocando una condizione di precarietà dei servizi igienici, ma anche la mancata rimozione di sversamenti d’olio dalle macchine di produzione che aumentano i rischi di scivolamento degli operatori a causa dei ritardi sulla manutenzione degli impianti. Inoltre all’inizio della scorsa settimana, dopo il primo sciopero, al rientro al lavoro le maestranze hanno nuovamente trovato gli aeratori spenti nonostante le temperature superassero il limite di guardia e così pure nei giorni successivi.
Una situazione di incuria che ha provocato tra i lavoratori anche timori sul futuro dell’impianto di Verrone, anche a seguito del lungo periodo di cassa integrazione, anche se a singhiozzo, che ha reso faticoso il ritorno agli standard di produzione del passato. Preoccupazione che, però, il viceministro biellese dello sviluppo economico Gilberto Pichetto ha smentito con molta determinazione, ricordando che il gruppo Stellantis a Verrone produce tecnologia all’avanguardia nel settore dei cambi per autovetture, anche a seguito di ingenti investimenti effettuati nello stabilimento biellese.

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