
Olivero risponde a chi lo critica per l’assenza dal corteo del Primo Maggio: «La rivendico e la difendo. Inopportuna dove si inneggia alla morte di qualcuno»
Primo Maggio di festa per i lavoratori, ma anche di tensione e di non pochi scontri verbali a livello politico. E agli sviluppi della manifestazione cittadina di ieri con il presidente del circolo di Biella del Pd Basso che ha lamentato l’assenza del sindaco al corteo, risponde in tarda mattina proprio Marzio Olivero. Il primo cittadino non gira troppo attorno all’argomento: l«Ho letto con curiosità le asserzioni coraggiose del neopresidente cittadino del Pd Andrea Basso che minaccia il deposito di un’interrogazione per «chiedere conto al sindaco» della sua «incredibile e gravissima assenza» alla manifestazioni del Primo Maggio. Confesso: non mi tremano i polsi e neppure intendo discutere della presenza ufficiale o meno dell’assessore Pisani alla quale devo unicamente delle scuse per averla esposta ai fatti vergognosi ormai di pubblico dominio. Intendo invece offrire qualche spunto di riflessione a chi, forse per inesperienza o forse solo perché desideroso di dare un senso al proprio ruolo, creda al solito di poter deliziare il prossimo dando lezioni di vita pur senza averne, evidentemente, le capacità. Io ritengo che alla manifestazione del Primo Maggio mancanza di rispetto vi sia stata da quanti hanno trasformato la Festa dei Lavoratori in una manifestazione di partito ignorando il non trascurabile fatto che vi sono anche lavoratori che non si identificano con la sinistra, con i suoi simboli e con i suoi rappresentanti».
Olivero prosegue ancora: «Sono convinto che irrispettoso sia stato trasformare questa Festa in una sarabanda pre referendaria e antigovernativa, senza considerare che non tutti - ad oggi la maggioranza del Paese - possono gradire dover sfilare tra le bandiere del Pd e quelle rosse con falce e martello del Partito Marxista Leninista Italiano; tra i saluti col pugno chiuso, gli striscioni di Alleanza Verdi Sinistra e quelli dell’Anpi. Vero, non è una novità; vero, solo alcuni saluti offendono provocando indignazione e sgomento e proprio per questo il mio unico rammarico è quello di aver chiesto ad un mio assessore di partecipare. Ma di questa vicenda incresciosa c’è qualcosa da salvare: l’assenza del sindaco e, con la sua, quella della Città di Biella alla manifestazione. Assenza che ora rivendico e difendo perché inopportuna e imbarazzante sarebbe semmai stata la presenza della nostra città ad un corteo nel quale si inneggia alla morte di qualcuno».
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