Paghiamo più pensioni che stipendi

Le pensioni pagate nel Biellese sono 83mila, gli stipendi 69mila, la differenza di 14mila unità è lo specchio di quanto sta accadendo nella nostra provincia in cui mancano gio- vani in grado di lavorare e produrre. A livello numerico quello biellese è il saldo peggiore della nostra regione. La bilancia pende dalla parte delle pensioni anche ad Alessandria, Verbania e Vercelli, anche se in maniera meno pesante. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Allo stesso modo a livello nazionale, anche se di sole 205 mila unità, il numero delle  pensioni erogate (22 milioni e 759 mila) ha superato la platea costituita dai lavoratori autonomi e dai dipendenti (22 milioni 554 mila). La situazione più “squilibrata”  si verifica nel Mezzogiorno. Se nel Centro-Nord i lavoratori attivi, anche se di poco, sono più numerosi delle pensioni erogate dall’Inps e dagli altri istituti previdenziali, in tutte le regioni del Mezzogiorno il sorpasso è già avvenuto: queste ultime, infatti, superano i primi di un milione e 244 mila unità. In termini assoluti le situazioni più “squilibrate” si verificano in Campa- nia (dove il saldo è -226 mila), Calabria (-234 mila), Puglia (-276 mila) e Sicilia (-340 mila). Nel Centro-Nord, invece, solo Marche (-36 mila), Umbria (-47 mila) e Liguria (-71 mila) presentano una situazione di criticità. A livello provinciale, infine, le situazioni più compromesse che si registrano al Nord riguardano proprio Biella (dove il saldo, come detto, è di -14 mila), Savona (-18 mila) e Genova (-38 mila).

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