Rider morto in un incidente e licenziato: «Correre per consegnare» è inaccettabile. Anche a Biella il sostegno dei sindacati

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Un volantinaggio per sostenere la causa sei rider. È questa la denuncia di Nidil (Nuove Identità di lavoro) e Filt (Lavoratori Trasporti). Ecco il testo.

Sabato 1 ottobre ha perso la vita il giovane rider Sebastian Galassi, mentre terminava il suo turno di lavoro. Nella precedente giornata si erano registrati tre incidenti a Torino che hanno coinvolto rider che stavano lavorando. La situazione relativa a questa professione, sul versante della sicurezza, è, a dir poco, intollerabile. L’istigazione a correre per consegnare e guadagnare di più, il cottimo esasperato, la carenza di sanzioni certe per le piattaforme sono tutti elementi che vanno immediatamente superati per cercare di fermare questa miriade di infortuni annunciati e veri i quali si fa troppo poco. Le Istituzioni devono mettere un punto fermo sulle garanzie e le tutele per questi lavoratori. Non è possibile continuare a registrare incidenti gravi e mortali e consentire che non si faccia nulla per migliorare. Servono regole certe per il lavoro del rider a partire dall’applicazione vincolata di un Ccnl e di tutte le norme discendenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, a partire dalla responsabilità delle imprese. Il cottimo deve essere bandito in quanto modalità che costringe ad operare senza sicurezza e con rischi tutti a carico dei lavoratori. Mentre avveniva l’incidente in cui Sebastian ha perso la vita, la piattaforma per la quale operava gli stava inviando una mail, generata automaticamente dall’algoritmo, con la quale gli comunicava che il suo account era stato disattivato e che, in tale modo, era di fatto licenziato in tronco, senza nessuna contestazione di fatto e senza alcuna possibilità di spiegazioni. Già di per sé questa modalità è inaccettabile. In questo caso inqualificabile. Oltre alle condizioni di scarsa sicurezza sul lavoro la precarietà di questi lavoratori e di queste lavoratrici, senza un vero contratto di lavoro, si manifesta anche relativamente alla continuità occupazionale. Le piattaforme si limitano ad un messaggio whatsapp o ad una mail per decidere e comunicare unilateralmente le sorti lavorative. La cosa è disumana in ogni caso ed in questa situazione ancor più feroce. Ognuno deve fare quanto possibile per scardinare questi insani presupposti e dare tutele e garanzie ai rider. Nidil (Nuove Identità di lavoro) e Filt (Lavoratori Trasporti) venerdì 15 ottobre sono stati in piazza a Biella per sostenere le rivendicazioni dei rider con un volantinaggio in corso San Maurizio dalle 18 fino a sera. Abbiamo voluto non solo sostenere i rider (che nel biellese sono sempre di più e il numero dei lavoratori a cui ieri sera sono state date le indicazioni su come far valere diritti e tutele lo dimostra) ma abbiamo anche voluto sensibilizzare consumatori e cittadini sul fatto che le nostre scelte sono fondamentali per far sì che sempre maggiori diritti vengano riconosciuti ai lavoratori. Sarà la prima di una serie di iniziative che la Cgil biellese intraprenderà nelle prossime settimane a tutela dei rider che percorrono le nostre strade.

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