Rischio nucleare in Italia. C'è il piano di intervento. Perchè le pillole di iodio


Il governo in queste ore ha aggiornato il piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari, trasmettendolo poi alle Regioni. Nel documento si individuano sostanzialmente tre scenari con le misure per mettere al riparo la popolazione.
Il primo scenario considera un incidente a un impianto posto entro 200 chilometri dai confini nazionali. Il secondo considera un incidente ad un impianto in Europa posto oltre 200 chilometri dai confini nazionali. Il terzo considera un incidente ad un impianto posto in qualsiasi altra parte del mondo.
Tra le strategie per ridurre gli effetti negativi sulla salute delle persone esposte a radiazioni c'è la somministrazione di iodio. Per questo anche l’Italia sta verificando le scorte di compresse di iodio stabile nelle farmacie.
Le pillole di iodio, compresse di ioduro di potassio (KI), sono considerate un vero e proprio antidoto preventivo in caso di esposizione a radiazioni nucleari. In particolare servono per proteggere la tiroide dagli effetti dello iodio radioattivo. Sono state utilizzate nell'ambito di incidenti che hanno coinvolto centrali nucleari, come Chernobyl nel 1986 e Fukushima nel 2011.



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