Salussola, approvata la convenzione tra Comune e Acqua&Sole

Nonostante l’astensione dell’ex vice sindaco Pozzo e le critiche alla sindaca Chioda

Salussola

A Salussola, nel consiglio dell’11 febbraio, è stata approvata la bozza di convenzione tra il Comune e la Società Acqua&Sole per l’attività di smaltimento di materiali di costruzione contenenti amianto. È stata un’approvazione faticosa e contrastata. Il consigliere ed ex vice sindaco Valter Pozzo ha dichiarato di astenersi dal voto e la minoranza ha espresso voto contrario. La sindaca Manuela Chioda ha più volte ribadito di aver posto alla convenzione tutta l’attenzione possibile per ottenere il meglio a beneficio dei cittadini. Prima del voto, la sindaca ha sospeso, per qualche minuto, il consiglio per poter riflettere su alcuni articoli della convenzione da stralciare, suggeriti da Pozzo e anche evidenziati dalla minoranza. Al rientro in aula, dove attendevano Pozzo e la minoranza, alcune richieste sono state accolte, altre no e si è passati al voto.

Pozzo ha dichiarato che la sua astensione dipendeva dal fatto che non era stata accolta la sua richiesta di convocare, nell’imminenza del consiglio, tutti i consiglieri per poter valutare, con estrema attenzione, ogni singolo articolo, alla luce dell’importanza della convenzione, per poi portarla in consiglio con una decisione il più possibile condivisa. Inoltre, cosa ancor più grave, la sindaca aveva sottoposto in consiglio una bozza modificata all’ultimo diversa da quella allegata agli atti della convocazione.

La minoranza e in particolare la capogruppo Simonetta Magnone ha evidenziato di aver contattato la Provincia prima ancora che lo facesse la sindaca, in merito alla bozza di convenzione, soprattutto per le “compensazioni” (pagate dall’azienda) che nella bozza erano “a ribasso”. Il consigliere di minoranza Roberto Guerrini ha ricordato che c’è chi ha ancora in corso un procedimento con Acqua&Sole per la legittimità della discarica e che si sarebbe potuto attendere ancora per approvare la convenzione e meditare più adeguatamente. Al centro del contendere diverse questioni, in primo luogo le cosiddette “compensazioni” date dall’azienda al territorio. La sindaca ha evidenziato che l’azienda «non è tenuta a tali compensazioni» e di aver già ottenuto, in tal senso, anche più del previsto. Magnone ha ribadito che si trattava, per lo più, di «compensazioni ambientali dovute».

Ha contestato anche il fatto che nella convenzione di fatto si inibisse una possibile modifica del piano regolatore in merito alla destinazione d’uso dell’area inerente la discarica. Riguardo poi alla viabilità e alla rotonda da realizzare,come “compensazione” per la sicurezza e in accordo con la Provincia, Pozzo ha richiesto quali garanzie ci sarebbero state, senza nulla di scritto e ha osservato che mancava la garanzia che il Comune potesse subentrarvi in tal senso. Pozzo ha criticato anche gli articoli sull’Imu poiché si trattava di valutazioni da non includere in convenzione, competendo tale valutazione dell’Imu solo agli uffici preposti.

La sindaca ha ribadito più volte che, secondo l’avvocato consultato, «le compensazioni non erano dovute dall’azienda» mentre Pozzo e minoranza hanno osservato che l’avvocato, consultato dalla sindaca, non avesse avuto modo di consultare adeguatamente tutta la documentazione inerente all’autorizzazione per la discarica.

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