Soccorso alpino, a Bielmonte si testa la ricerca con il drone

La delegazione biellese ha già due operatori formati. Entro agosto dovrebbe arrivare l’ok dall’autorità per il volo e con l’inverno il sistema sarà operativo

«Con il prossimo inverno potremmo vedere i primi droni ad operare sul campo nella ricerca persone in valanga» ad affermarlo è Ruggero Bissetta, coordinatore della centrale operativa regionale del Soccorso alpino e speleologico (Cnsas). Bissetta, originario di Biella, sabato scorso era a Bielmonte con una decina di piloti certificati e riconosciuti, tutti volontari del Corpo. Obiettivo della giornata? Provare i droni in situazioni standard, accumulare esperienza e redigere i protocolli da sottoporre all’Enac (Ente nazionale aviazione civile) che dovrà dare il parere definitivo sul loro impiego. «Entro agosto dovremmo poter fornire all’autorità tutta la documentazione richiesta e poi aspetteremo il via libera». Un anno fa, sempre a Bielmonte, si erano testati i primi droni messi a punto dall’Università di Firenze. Il Soccorso alpino piemontese, insieme a quelli di Sardegna e Marche, sta trainando il progetto “drone”. «Ad oggi, in Piemonte, abbiamo giù una quindicina di volontari, addestrati  all’utilizzo di questa tecnologia» aggiunge Bissetta. Tra di loro ci sono due biellesi: Renzo Canova ed Elisa Negro. Canova — di professione geometra —  è anche l’unico, in tutta la regione, a vantare l’abilitazione per le operazioni  in scenari “critici”, ovvero in quei contesti di maxi emergenza e di sorvolo di aree abitate. «Ho iniziato ad appassionarmi al mondo dei droni tre anni fa. Ho seguito dei corsi specialistici e ho deciso di investire su questa tecnologia — utile per i rilievi topografici — anche per la mia professione». Istruttore di alpinismo della scuola “Guido Machetto” del Cai, Canova è recentemente entrato nel Corpo del Soccorso. «Il futuro è la tecnologia e la nuova frontiera sono i droni» dice la giovanissima Elisa Negro, da poco laureatasi in fisio-massoterapia. Suo papà e suo fratello sono nel Soccorso e non poteva non esserci anche lei che sogna un futuro nel soccorso della Guardia di Finanza. «Con i droni potremmo essere più efficaci evitando di mandare squadre a caso e in luoghi pericolosi» aggiunge Elisa. L’impiego del drone dovrebbe infatti proprio quello di facilitare la ricerca di dispersi in valanga e in aree boschive, con sensori termici ed artva, e di ricognizione in situazioni di pericolosità per gli operatori.

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