Sostegno, proteste per il ripetitore 5G

Al via i lavori. Ma i residenti lanciano una rccolta firme contro l’impianto

Da anni nel triangolo Sostegno-Roasio-Pray non c’è campo, i cellulari non prendono: in silenzio, ed è un grosso guaio, anche i numeri di primo soccorso e delle forze dell’ordine. La settimana scorsa l’avvio dei lavori per l’installazione di un ripetitore 5G. Tutti contenti? No, a ruota è iniziata la raccolta di firme di cittadini contrari che temono per la salute e l’ambiente. Nella lunga e non conclusa storia del “triangolo del silenzio” in rete, ora è l’amministrazione del Comune di Sostegno che chiede la pubblicazione di una lettera aperta per fornire chiarimenti alla comunità sull’installazione di un impianto di telefonia in via Sant’Emiliano.

«Durante la fase dei lavori sono state avanzate polemiche dai cittadini che temono ripercussioni nocive alla salute per l’emissione di onde elettromagnetiche» si legge. «In prima istanza, l’amministrazione comunale precisa che la pratica è stata avviata per iniziativa del gestore Inwit spa, operatore di comunicazione elettronica iscritto nell’elenco ministeriale e beneficiario di un contributo Pnrr per la realizzazione di questa opera».

Poi le precisazioni tecniche: «L’istanza è stata presentata al Suap dell’Unione Montana. L’inizio dei lavori è stato preceduto dall’attuazione di una Conferenza dei servizi. In questa sede sono stati acquisiti i pareri favorevoli degli enti preposti alla tutela di interessi pubblici tra cui l’Arpa che svolge attività di controllo sull’impatto di nuove stazioni, e la Soprintendenza che tutela i beni culturali e paesaggistici».

Sul rispetto delle distanze del ripetitore rispetto ai centri abitati, l’amministrazione precisa che «la normativa non indica le distanze da rispettare, ma impone degli obiettivi di qualità che si ottengono andando a minimizzare i valori di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici». La norma prevede invece limiti massimi per le emissioni elettromagnetiche e criteri precisi per il posizionamento degli impianti che emettono segnali (antenne), che devono essere rispettati per garantire le condizioni di salute della comunità. E il sindaco Giuseppe Framorando, a nome dell’amministrazione, elenca una serie di dati e normative: risultato finale tutti i parametri sono rispettati. Conclude: «L’amministrazione, dunque, si mostra sensibile alle preoccupazioni dei concittadini e spera di aver dato chiarimenti esaustivi sia sulla correttezza e legittimità della procedura in essere sia sulla sicurezza per la salute e la tutela della fauna e della flora. I cittadini tuttavia, potranno segnalare presunti inquinamenti elettromagnetici qualora ritengano che l’infrastruttura in via di realizzazione superi i limiti massimi di emissioni, oppure non rispetti la normativa per l’installazione e l’attivazione». Come? Chi ritenesse di essere esposto a inquinamento potrà inviare al Suap e al Comune di Sostegno una segnalazione scritta e documentata con le proprie generalità, l’orario del controllo, l’irregolarità riscontrata, eventualmente con documentazione fotografica degli impianti che si ritengono non a norma.

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