Un 1 Maggio biellese di minacce, assenze e polemiche

Uno slogan offensivo sotto le finestre di FdI e le accuse per l’assenza della città di Biella fanno discutere più della sicurezza

«I camerati devono morire» è la frase captata la mattina del 1 Maggio, in un video girato dal balcone della sede di Fratelli d’Italia. Qualcuno, una persona soltanto a giudicare dalle immagini, l’ha urlato mentre passava proprio lì sotto il corteo della manifestazione indetta dai sindacati. E la gran parte dei presenti, a quanto sembra, nemmeno se n’era resa conto. È stata la prima macchia di una giornata che, una polemica dopo l’altra, ha finito per mettere in secondo piano i temi che avevano scelto i rappresentanti dei lavoratori, prima fra tutti la sicurezza. «Insulti inaccettabili» è stata la reazione quasi immediata del partito, il cui segretario provinciale Cristiano Franceschini in quel momento era presente in sede: «Condanniamo con fermezza tali episodi, che non solo offendono le persone coinvolte, ma minano anche il dialogo democratico e il rispetto reciproco, valori imprescindibili per una società inclusiva e pluralista. La Festa dei Lavoratori dovrebbe essere un momento di riflessione e unità». Altrettanto pronta è stata la solidarietà del Partito Democratico, presente con numerosi rappresentanti al corteo, attraverso il suo segretario cittadino Andrea Basso: «A titolo personale e a nome del circolo di Biella prendo le distanze nettamente da quanto accaduto: da FdI ci separa un mondo intero, ma non è questo il modo con cui intendiamo fare politica e con cui può svolgersi un sano e anche duro confronto politico».

Ma Basso si riserva una puntualizzazione: «Non ho mai letto Cristiano Franceschini o nessuno del suo partito prendere le distanze da quanti si rivolgono a noi con frasi del tipo “impiccateli comunisti di m...”. Mi aspetto che lo faccia, le occasioni non mancano». Non solo, nella sua dichiarazione introduce un’altra nota polemica del giorno, legata all’assenza di una rappresentanza ufficiale del Comune: «Per la prima volta la città di Biella non era rappresentata dal sindaco o da chicchessia d’altro. Era presente, e gliene va dato atto, l’assessora Anna Pisani a titolo personale. Ma non basta». Ancora più aspra, sul tema, è stata Alleanza Verdi Sinistra, a sua volta presente al corteo: «Non era mai successo nella storia della nostra città che Biella non fosse rappresentata da un amministratore pubblico con fascia tricolore o dal gonfalone. Uno sfregio inaccettabile e vergognoso soprattutto quest’anno visto che i sindacati hanno dedicato il 1o maggio alla sicurezza sul lavoro».

Un tema che, seppellito dalle polemiche del dopo-corteo, è finito in secondo piano, anche se a quello era dedicato il comizio finale ai giardini Zumaglini del segretario regionale della Cisl Luca Caretti: «Manifestiamo insieme perché salute e sicurezza devono essere temi che legano» sono state le parole di Caretti. «Parlo alle tante persone di buon senso: siamo insieme perché si è deciso di mettere in primo piano le battaglie che ci uniscono e non quelle che ci dividono».

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