Un'impresa tessile per le donne Maya del Guatemala: raccolta fondi

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Poco meno di un anno fa Maria Renata Sala ripartiva da Città del Guatemala per fare rientro a Biella, dopo un mese trascorso a San Raimundo, una comunità di 22.600 persone nel cuore della Sierra Madre.Già allora aveva seminato la promessa di aiutare le donne conosciute nel 2016, all’epoca del suo primo viaggio umanitario in Guatemala. Renata è un’infermiera dell’Asl di Biella che circa una volta all’anno porta aiuti in quella terra del centro America in cui i postumi della guerra civile sono ancora troppo evidenti. Ora quell’impegno germogliato nel suo cuore circa un anno fa ha assunto la forma di un progetto di sviluppo.Spiega Renata Sala: «Durante il mio primo viaggio al seguito di un’organizzazione umanitaria ho conosciuto Eva Tepeu Jocob, un’insegnante che lavora in una scuola di Cerro de la Granadilla. L’anno scorso ho deciso di ritornare in Guatemala per dare una mano alla sua comunità, e sono stata ospite a casa di Eva».Renata ormai conosce bene la difficile situazione in cui vive la popolazione delle montagne: strade impervie, povertà, violenza sono la quotidianità. Molti bambini vengono inviati a lavorare nelle aziende che producono fuochi d’artificio. «Le famiglie povere hanno come unica fonte di reddito il lavoro dei propri figli, che con quattro o cinque anni sono reclutati dai produttori perché hanno mani piccole e agili, perfette per confezionare i prodotti pirotecnici».

L’articolo completo è su Il Biellese del 3 settembre.

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