Sarà probabilmente disposta l’autopsia per chiarire la morte di Carola Dettoma

La ragazza di 23 anni morta cadendo da cavallo a Cossato. Era un’istruttrice esperta con molte qualifiche. Pare che il piede sia rimasto incastrato e cadendo abbia battuto la testa

Cossato

Aggiornamento ore 17

Sarà disposta con tutta probabilità l’autopsia per chiarire l’esatta causa della morte di Carola Dettoma, la ragazza di 23 anni morta questa mattina nella cascina San Grato a Castellengo, frazione di Cossato. Dalle prime ricostruzioni pare che la giovane stesse cavalcando una puledra, ma il suo piede sarebbe rimasto incastrato in una staffa: la 23enne è così caduta ed è morta sul colpo, forse per un forte trauma cranico alla base del collo.

Sul posto, oltre ai carabinieri, all’ambulanza del 118 e all’elisoccorso, che non sono riusciti a prestare i soccorsi, sono intervenuti anche lo Spresal e il Nucleo Ispettorato del Lavoro, che molto probabilmente chiederanno venga disposta l’autopsia, fatto che farà slittare inevitabilmente la data dei funerali.

Appassionata di animali e cavalli, come dimostrano anche le sue numerose fotografie sui social Facebook e Instagram, Carola aveva frequentato la scuola di equitazione, era istruttrice Engea (ente nazionale per la promozione della cultura e della formazione equestre), era in possesso del brevetto di primo grado per il salto ostacoli e di primo soccorso ed era un’accompagnatrice equituristica. Possedeva dunque un’ampia esperienza nel mondo dei cavalli nonostante la giovane età.

Ore 12

Si chiamava Carola Dettoma e abitava a Lessona la ragazza morta questa mattina in cascina San Grato, nella strada vicinale Torchio, a Cossato. Non aveva ancora compiuto 24 anni. La giovane stava lavorando, in quanto dipendente del maneggio, quando è caduta da cavallo ed ha subito un arresto cardiaco. È immediatamente intervenuto l’elisoccorso, attivato dall’ambulanza del 118 e coadiuvato da una pattuglia dei carabinieri di Cossato. Ma non c’è stato niente da fare e la giovane è morta. Sul posto, oltre ai genitori, si sono portati anche il personale dello Spresal e il Nil, nucleo dell’ispettorato del lavoro, dei carabinieri.

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