Violenza, maltrattamenti e stalking, ma non era vero: sette anni da incubo per un 53enne

La sentenza pronunciata ieri dal Tribunale di Biella è la fine di un incubo per un padre di 53 anni accusato dalla ex compagna di averla maltrattata, di averla obbligata a subire rapporti sessuali e di stalking. L’uomo è stato assolto dall’accusa di stalking perché il fatto non costituisce reato. È invece stato assolto dall’accusa di violenza sessuale e maltrattamenti per insufficienza di prove. Le motivazioni saranno depositate tra 60 giorni. La prima denuncia risale al maggio del 2015 ed è per stalking. La copia, con un bambino di due anni, all’epoca dei fatti stava separandosi. E tra i due c’era stata una serie di dispetti e schermaglie. In particolare, sarebbe emerso in udienza, lei avrebbe fatto di tutto per rimanere nell’appartamento di lui dove erano andati a convivere. La prima denuncia, per stalking, risale proprio al momento in cui lei è co- stretta a lasciare l’alloggio, è il maggio del 2015. Nei mesi successivi arrivano in Procura altre denunce,  tra cui quella per violenza sessuale. Abusi che inizialmente, ai tempi della prima denuncia, la stessa aveva escluso. A ottobre dello stesso anno scattava poi l’arresto, in flagrante, nei confronti dell’uomo. Lo stesso era in compagnia di un’amica quando vedendo la ex a passeggio con il figlio decideva di avvicinarsi per salutare il piccino. Lei, interpretando il gesto come un’aggressione,  chiamava  i  carabinieri.  Il 53enne finiva così due giorni in carcere e avrebbe dovuto affrontare tre mesi ai domiciliari. Difeso dall’avvocato Cristian Conz l’uomo è riuscito a smontare le accuse tanto che la stessa Procura, col il sostituto Francesca Ranieri, ne ha chiesto l’assoluzione. Ora l’uomo può tornare a vedere il futuro con una certa serenità a fianco del figlio che da qualche mese è tornato ad incontrare regolarmente.

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